Alto Friuli: due giovani vite spezzate, due comunità in lutto e il male oscuro che colpisce la Carnia

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Due vittime quasi nello stesso giorno, due vite spezzate; quella di una giovane madre di Paularo e di una donna di Ovaro. Due comunità sotto choc e il male oscuro che torna a colpire le valli della Carnia.

Paularo:

di Cristian Rigo.

La comunità di Paularo è sotto choc. Una donna di 31 anni, da marzo madre per la seconda volta, è precipitata dal ponte che collega Paularo alla frazione di Dierico, un volo di circa 60 metri che non le ha dato scampo. Il suo corpo è stato recuperato poco prima delle 9 dalla squadra del nucleo speleo alpino fluviali (Saf) dei vigili del fuoco lungo il corso del torrente Chiarsò, a circa 700 metri di distanza dal punto in cui era caduta. E in pochi minuti la notizia della tragedia era sulla bocca di tutti. Le ricerche sono scattate dopo che il marito, svegliato dal pianto del bambino di sette mesi che dormiva in una stanza con la madre, si è accorto che la donna era uscita di casa nel cuore della notte allontanandosi con l’automobile. L’uomo ha iniziato a cercare la moglie andando su e giù per le strade di Paularo in compagnia del padre fino a quando, dopo le cinque, ha notato l’automobile sopra il ponte sul Chiarsò. Della donna nessuna traccia, ma all’interno della vettura c’erano il suo giubotto e le scarpe da ginnastica. A quel punto il marito ha chiesto aiuto alle forze dell’ordine: i vigili del fuoco, il soccorso alpino della Guardia di finanza, i volontari del Cnsas, i carabinieri, gli uomini della forestale e la polizia del commissariato di Tolmezzo che ha coordinato le indagini, hanno battuto palmo a palmo tutta la zona. I soccorritori hanno subito individuato il punto della caduta seguendo la scia di rami spezzati, ma il corpo della donna è stato individuato soltanto verso le 8.30 e poi recuperato. Per gli inquirenti non ci sono dubbi: si è trattato di un gesto estremo legato a un momento di difficoltà della donna. Il marito ha perso il lavoro da poco a causa della crisi, ma ha comunque trovato un impiego con i vaucher dei contratti di promozione sociale attivati dal Comune e insieme alla moglie poteva contare sul sostegno delle rispettive famiglie di origine. La tragedia quindi non sembra avere nulla a che fare con possibili difficoltà economiche. «In una comunità piccola come la nostra – ha commentato il primo cittadino di Paularo, Ottorino Faleschini – dove ci si conosce un po’ tutti, si vivono le emozioni degli altri come fossero le nostre, sia i momenti di gioia che quelli di dolore e questo fatto ci ha sconvolto tutti profondamente anche perché parliamo di una giovane madre cresciuta qui insieme al marito. Erano una coppia affiatata e molto intima. L’unica cosa che possiamo fare adesso è stare vicini alla famiglia».

Ovaro

di Gino Grillo
Una donna sulla cinquantina è stata trovata morta nei boschi della val Pesarina. Originaria di un paese della Carnia, viveva con il marito a Ovaro. Il suo corpo è stato trovato nei boschi prossimi a Sostasio. L’allarme è stato dato dal marito che nella tarda serata di mercoledì, non vedendola rientrare, ha scoperto un biglietto scritto lasciato in bella vista a casa: poche parole, che invitava i familiari e le autorità a non cercarla, a lasciarla andare incontro al suo destino. Si sono così subito mobilitati i carabinieri della stazione di Comeglians, mettendo in atto le operazioni di ricerca cui hanno preso parte anche volontari della Protezione civile e del soccorso alpino della Finanza e dei carabinieri di Tolmezzo, i volontari del Cnsas di Forni Avoltri. Ampia l’area delle ricerche, in quanto al donna si era allontanata con la propria automobile. Le ricerche, vane durante la notte, hanno ripreso ieri mattina. Verso mezzogiorno l’auto della donna, è stata appunto trovata in località Sostasio. A poche decine di metri dalla vettura è stato rinvenuto il cadavere, in un piccolo dirupo nei boschi. Nell’auto vi erano diversi flaconi di medicinali. Impossibile stabilire esattamente, al momento, l’ora del decesso, in quanto la serata di mercoledì e anche la giornata di ieri sono state caratterizzate da temperature molto basse. Ottenuto il nulla osta per la rimozione del corpo, la salma della donna è stata composta nella chiesa di Sostasio a disposizione della famiglia.

3 Risposte a “Alto Friuli: due giovani vite spezzate, due comunità in lutto e il male oscuro che colpisce la Carnia”

  1. Ho perso tre amici per il male oscuro..che poi tanto oscuro non e’…
    Di oscuro c’e’ solo il non parlarne abbastanza ..quasi ci si vergognasse di essere tristi in una societa’Di finti sani e allegri…
    Se il corpo si ammala si corre dal medico…se l’Anima soffre facciamoci aiutare..parliamo del nostro disagio con chi ci sta vicino e chiediamo aiuto senza vergognarci.
    Invito i sindaci le associazioni culturali i dottori a organizzare incontri informativi su questo argomento.
    Invito chiunque a non giudicare rispettando il dolore delle famiglie.
    Invito a guardarsi in giro con occhi attenti…a prestare ascolto alle persone…a non minimizzare mai una frase di profondo sconforto.
    Esprimo vicinanza ai familiari. Che possano trovare forza e sostegno nei nostri solidali paesi.
    Federica

    1. Parole sante Federica. Purtroppo la nostra è una società volatile, frettolosa ed egoista dove non c’è spazio per il malessere, per le difficoltà. Sono profondamente colpito dal disastro che colpisce un padre, una famiglia, una comunità. Non ci sono parole per lenire il dolore ma mi associo a quanto dici: stiamo vicini alle persone più fragili e cerchiamo di entrare nel cuore di chi soffre per poterli aiutare prima dell’irreparabile
      Renato

  2. Concordo con Federica.
    Non giudicare ma, saper guardare e soprattutto ascoltare

    Dario

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