Alto Friuli: i Sindaci in trincea per il prezzo del gpl alle stelle

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di Gino Grillo.

Incontro in municipio fra i sindaci (delle province di Udine e di Pordenone) dei Comuni serviti dalla rete di gpl con l’assessore regionale Sara Vito per dibattere le mosse da intraprendere verso l’Eni per abbassare i prezzi del gas da riscaldamento. Nei sette Comuni – i tre carnici Forni di Sopra, Forni di Sotto e Paularo e i quattro del Pordenonese, Claut, Andreis, Barcis e Cimolais – il prezzo del gas da riscaldamento costa sino a tre volte il prezzo del metano che viene pagato dalle famiglie servite dalla rete del metano. I sindaci Lino Anziutti, Marco Lenna, Ottorino Faleschini, Romano Alzetta, Tommaso Olivieri, Gionata Sturam e l’assessore Marco Protti, supportati dallo studio legale D’Orlando, hanno spiegato all’esponente regionale la situazione che da alcuni anni vede il prezzo del gpl aumentare in maniera esponenziale rispetto al metano. L’avvocato Elena D’Orlando ha illustrato a Vito come dalla stipula dell’accordo, nel 1990, fra Agip, Regione e Comuni che prevedeva la metanizzazione della montagna ci sia stato un progressivo divario sul prezzo delle fonti combustibili applicate ai Comuni serviti da gpl nonostante si fosse convenuto che il prezzo della kilocaloria fosse dovuto rimanere collegato al prezzo del gas naturale, in virtù anche del fatto che l’infrastruttura è stata pagata per il 65% dalle casse regionali. Da alcuni anni però il prezzo del gpl è andato progressivamente aumentando, tanto che nei sette Comuni la popolazione, circa 7 mila persone, di cui 5 mila in Carnia, si sono dotate di fonti energetiche alternative, spesso più dispendiose o scomode del metano. Infruttuosi sinora i tentativi di una mediazione con l’Eni, tanto che i Comuni hanno vagliato anche di intraprendere azioni giudiziarie, ma che avrebbe coinvolto anche la Regione, contro la quale i Comuni avrebbero dovuto intentare causa. L’assessore ha assicurato l’interesse della maggioranza sul problema e ha indetto una riunione già lunedì con l’Eni, per verificare la loro posizione e procedere poi di conseguenza. I sindaci hanno perorato la loro causa che è insostenibile per la popolazione in vista di un altro inverno. La soluzione condivisa è di proporre per il prossimo bando sulle gestione del gas naturale, a cura delle Province il prossimo anno, di dotare i Comuni di bomboloni di metano ghiacciato oppure di portare la rete del metano sino ai comuni ancora esclusi. Evento questo più fattibile per i comuni carnici, molto meno, a causa dell’orografia, per quelli della provincia di Pordenone. In attesa del prossimo bando e delle eventuali trasformazioni strutturali delle reti, si è vagliata l’ipotesi che la Regione, oltre a suffragare la causa degli enti pubblici nei confronti dell’Eni, nonostante le perplessità per i prezzi differenziali tra gas naturale(metano) e quelli derivanti dalla lavorazione del petrolio (gpl) applicati dall’ente nazionale per l’energia Aeg, di devolvere a favore dei Comuni, che poi gireranno agli utenti dei paesi, una somma che potrebbe aggirarsi, secondo stime dei Comuni, attorno a un milione l’anno quale ristoro per le cifre pagate in più.