Alto Friuli: a “Moggessa di Là” sono rimasti solo Silvio e i gatti selvatici

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di DARIO ZAMPA.
Questa settimana il viaggio nei paesi dimenticati fa tappa a Moggessa di Là, frazione di Moggio Udinese. Ad accompagnarci e a fare da guida ai lettori del Messaggero Veneto è ancora il cantautore Dario Zampa. Come arrivare Partendo dal capoluogo si prosegue per la Val Aupa. Dopo 6 km si gira a sinistra, verso Grauzaria. Superato il paese si prosegue per altri 2 km, fino a Monticello. Qui si lascia l’auto e si prosegue a piedi per 6 km (un’oretta di strada). Si può continuare solo in moto o con un mini fuoristrada. Il Comune Qualsiasi turista, anche sbadato, non può tralasciare nel suo itinerario montano la visita all’abbazia di San Gallo, a Moggio di Sopra, fondata nel 1085, con la sua torre medioevale e l’elegante chiostro. E’ una rara chicca storica! Una curiosità: a Moggio è nata Miranda Martino una famosa cantante e attrice, oggi 82enne. Vanta 3 presenze al festival di Sanremo, cinque a Canzonissima, a numerose commedie musicali, teatrali. Figlia di napoletani, Miranda ha vissuto la sua prima infanzia a Moggio, fino a 7 anni, ed ha sempre mantenuto un bel ricordo di quel periodo tanto da incidere, nel 2006, una canzone in friulano: O tornarai. Ti aspettiamo! Silvio, un po’ selvatico Se c’è una Moggessa di Là è ovvio che ci sia anche una Moggessa di Qua. Ebbene sì! Esistono due Moggesse che si trovano a mezz’ora di cammino l’una dall’altra. Ambedue si trovano a oltre 6 km dai primi casolari delle altre borgate e sono raggiungibili solo a piedi. Sono totalmente isolate. Moggessa di Qua, che nel primo Novecento contava oltre 170 abitanti, è rimasta completamente disabitata. Per poter parlare con qualcuno ci siamo recati a Moggessa di Là dove risiede l’ultimo vero moggessano: Silvio Simonetti. Silvio, quasi ottantenne, si è ormai fossilizzato nella borgata e nessuno è mai riuscito a convincerlo di scendere a valle anche se l’età, l’isolamento e la salute cominciano a richiedere attenzione. Non c’è verso! Ormai sono anni che non si muove dal paese, neanche per fare la spesa. «Questo posto è il mio paradiso terrestre – dice sorridendo –, si sta benissimo! Ci sono tre fontane con l’acqua che sgorga purissima. C’è la chiesetta ristrutturata con dentro la Madonna, anche Lei sola come me…». Fa quasi tenerezza sentirlo parlare, lui che ha lavorato 30 anni in miniera a Cave del Predil dov’è rimasto per due lunghi giorni, tra la vita e la morte, intrappolato per il crollo di una galleria. «Mi dicono che il mondo è cambiato – dice scuotendo la testa –, ma non mi preoccupo: io sono fuori da quel mondo. Quassù non arrivano neanche i ladri! Per me è già cambiata troppo Moggessa. Fino a quindici anni fa c’era il telefono ma i pali si sono infraciditi e nessuno li ha sostituiti. Una volta veniva tanta neve… Oggi non viene neanche quella! Avevo una decina di galline, ma la volpe e la faina le hanno dimezzate. Qui – balbetta fra se – non c’è posto neanche per galline!». Mandi Silvio! La curiosità A Moggessa di Là, oltre a Silvio, unico umano, vi è una colonia di gatti selvatici che si è appropriata del paese. Oltre una ventina di felini percorrono indisturbati le stradine del piccolo borgo. La signora Nadia, delegata dal Comune di Moggio, ha il compito di accudire, curare e sterilizzare i felini con la collaborazione, quando necessita, di un veterinario. «Il problema non è semplice – ci confida Nadia – perché è molto difficile catturare gatti selvatici da sottoporre alle varie cure: quando si sentono braccati diventano pericolosi. Possono saltarti addosso e lacerarti il corpo con un’aggressività impressionante. Stiamo studiando qualche espediente per poterli gestire».