Alto Friuli: nelle scuole aumentano i disturbi dell’apprendimento

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Aumentano nelle scuole di ogni ordine e grado dell’Alto Friuli i disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, ovvero difficoltà a parlare; disgrafia, cioé difficoltà a scrivere; discalculia, ovvero difficoltà a fare calcoli) e i bisogni educativi speciali. Il dato è emerso nel corso di una riunione organizzata dal Centro servizi scolastici Alto Friuli della Provincia di Udine su richiesta dei dirigenti scolastici del territorio montano.

L’analisi emersa nell’incontro è risultata preoccupante riguardo all’incremento dei casi di disagio certificati e non ai quali, purtroppo, non sempre è possibile fornire risposte adeguate a gestire le situazioni segnalate. Da parte delle scuole è stato evidenziato che mancano risorse utili a dare supporto a casi specifici di allievi che presentano tali disabilità. Un altro aspetto importante è dato dal fatto che non sempre il disagio viene riconosciuto, perciò le diagnosi sono tardive e in questo caso le scuole, i cui organici vengono assegnati all’inizio dell’anno, non hanno il personale sufficiente per far fronte a queste problematiche.

Il direttore generale dell’Ass 3, Beppino Colle ha chiarito la situazione organizzativa territoriale e riscontrato l’aumento della domanda. Per le criticità rilevate ha comunque lasciato intravvedere possibili soluzioni che diano risposta positiva all’accorata richiesta dei docenti e dirigenti, pur in un momento di previsione di una modifica del sistema sanitario regionale e di risorse da impiegare con oculatezza e secondo priorità.

Per affrontare le tante problematiche emerse, la Provincia di Udine e gli altri enti e soggetti territoriali coinvolti segnaleranno alla Regione la gravità del problema la cui priorità deve essere recepita dalla programmazione regionale da cui dipende quella locale.

Il consigliere delegato Luigi Gonano, a margine dell’incontro ha evidenziato che la montagna ha bisogno di risposte in termini di servizi alla sua popolazione a partire dai cittadini più giovani che necessitano di assistenza. Giovani, talvolta, fragili che richiedono un’attenzione particolare con progetti ad hoc anche nell’ambito della prevenzione delle dipendenze. Gli ultimi fatti di cronaca, purtroppo,  hanno messo in luce la complessità del problema. La Provincia di Udine si pone, quindi, in prima «fila», congiuntamente agli altri attori istituzionali, per definire percorsi e strategie più attenti alle esigenze segnalate, da ciò emerge che anche la Regione deve supportare e intervenire con finanziamenti adeguati non procrastinabili.

Una risposta a “Alto Friuli: nelle scuole aumentano i disturbi dell’apprendimento”

  1. REINVIO PERCHE’ PARE INVIO NON RIUSCITO.
    Senza entrare nello specifico, mi chiedo quanto il continuo trovarsi davanti alla tv con conseguente bombardamento di immagini e suoni subiti da un lato, e l’ insegnamento con schede, pessimo dal mio punto di vista, dall’ altro, possano incidere su problemi di comunicazione, partecipazione attiva al processo di apprendimento e nella comprensione nel bambino, prima che problemi neurologici. E mi permetto di dire,anche, che può accadere che i docenti non sappiano insegnare correttamente i concetti matematici e pratici (ed il calcolo è legato alla pratica, altrimenti non so di che calcolo si tratti), non sanno più proporre situazioni reali di apprendimento per poi astrarre, ed hanno imparato anche loro, magari in modo confuso, attraverso schede. Infine credo che si dovrebbe riproporre, se finito in cantina, il materiale multibase per far comprendere il nostro sistema a base 10. Ricordiamo John Dewey ed il suo imparare facendo. E non diamo sempre la colpa ai bambini, un mancato apprendimento può dipendere anche dal docente e da altri fattori socio – ambientali. Inoltre l ‘errore dell’ allievo deve esser visto anche in funzione costruttiva, non punitiva o per screditare.

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