Alto Friuli: «Per la ciclovia Venzone-Moggio il progetto va modificato»

di Piero Cargnelutti.

Ciclovia Carr, si modifichi il progetto relativo alla tratta Moggio-Venzone. La richiesta l’ha fatta direttamente in consiglio regionale con una interrogazione alla giunta il consigliere regionale Roberto Revelant (Af), intervenendo su una questione che da mesi alimenta il dibattito fra, da un lato le due amministrazioni di Moggio e Venzone, e dall’altro la Provincia. Se quest’ultima si dice intenzionata a proseguire con il progetto che prevede il percorso lungo il ponte sul Fella e successivamente per Campiolo su una strada promiscua al traffico veicolare, le amministrazioni locali continuano a chiedere che la ciclovia sia realizzata lungo il sedime della vecchia ferrovia come è già avvenuto in Valcanale. Dal canto suo, il consigliere Revelant appoggia la linea dei sindaci, e con l’interrogazione presentata in questi giorni in consiglio chiede alla Regione, in quanto prima titolare del progetto di cooperazione transfrontaliera Ciclovia Alpe Adria, di rivedere il progetto: «L’opzione per Campiolo – dice Roberto Revelant – prevede ben due attraversamenti stradali e non è certo un percorso tanto sicuro come il sedime della ferrovia, e se il problema è un vincolo geologico legato all’ex sedime della ferrovia, si risolva in qualche maniera: come è possibile che quella zona sia a rischio se fino al ’95 vi passavano convogli ferroviari internazionali e non dimentichiamo che adiacente vi scorre la strada statale. A quel punto, allora, dovremo far chiudere anche quella direttiva stradale». Da Venzone si continua a sostenere la necessità di una modifica del percorso: «Credo – dice l’assessore Fabio Di Bernardo – che il pensiero di sfruttare il vecchio sedime ferroviario, in questo momento di difficoltà economica è importante anche per cercare di usufruire di opere che sono state costruite dalla collettività e che, abbandonate, rimarrebbero solo ruderi da demolire prima o poi con ulteriori spese, impegni da affrontare in un futuro incerto sul fronte delle disponibilità economiche: anche per questa motivazione l’amministrazione ha intrapreso delle progettualità sulle strutture dismesse come ad esempio le ex caserme che ospitavano l’esercito. Abbiamo già realizzato uno studio sull’ex caserma diventata di proprietà del Comune, per inserirla nel percorso ciclistico». Allo stesso modo, da Venzone si dice no anche al collegamento con Bordano via Pioverno lungo il Tagliamento perché si considera troppo pericoloso quel tragitto, essendo la carreggiata eccessivamente stretta.