Arta: sui non riassunti alle Terme, la “palla” passa alla Regione

_Arta non riconfermati

di Gino Grillo.

Richiesto dai sindacati, si è tenuto l’altro giorno a Udine un incontro sul tema dell’occupazione negli stabilimenti termali carnici fra rappresentanti dei lavoratori, Regione e Città di Udine che da quest’anno gestisce le terme. Il tema è stato appunto il problema dei lavoratori carnici ancora senza impiego: «su 38 fissi sono stati riassunti solamente una decina», denuncia il sindacato. A partecipare all’incontro il sindaco del paese Marlino Peresson, il direttore di Città di Udine Claudio Riccobon, il segretario provinciale di Cgil Alessandro Forabosco e Edoardo Casasola per Filcams Cgil. Per la provincia il consigliere Luigi Gonano con delega alla montagna e per la regione l’assessore al lavoro Loredana Panariti. «Per la prima volta – afferma Casasola – siamo riusciti a far interessare di questo grave problema occupazionale la Regione. Città di Udine gestirà per 9 anni con possibilità di replica per altri 9, lo stabilimento termale, che è di proprietà del Comune di Arta Terme, costruito con fondi pubblici regionali. Non è possibile che questi fondi vadano a puro interesse della società gestrice, ma devono far ricadere i frutti, specialmente in campo occupazionale, sul territorio». Casasola lamenta che il Comune non ha posto il giusto accento, sul bando, che il gestore avrebbe dovuto riassumere la mano d’opera che già operava nello stabilimento. «Ci sono persone vicine alla pensione che sono rimaste senza lavoro: difficile ricollocarle: bisogna che siano riassunte nello stabilimento. Abbiamo chiesto che la Regione vigili affinché la società udinese attivi, per il maggior lasso di tempo possibile, tutte le attività dello stabilimento, senza puntare, come sembra, soprattutto alla gestione della riabilitazione in acqua, che attualmente effettua in convenzione con il sistema sanitario solo il Gervasutta».