Austria: il Consiglio di Stato austriaco accoglie il ricorso degli oppositori, stop all’elettrodotto della Carnia

L’elettrodotto Würmlach-Somplago da 220 kv non s’ha da fare né ora né mai. Lo ha deciso il Bundesverwaltungsgericht, equivalente in Italia al Consiglio di Stato, ultima istanza della giustizia amministrativa austriaca, cui erano ricorsi gli oppositori al progetto. Il verdetto deve considerarsi definitivo, perché non esiste un livello superiore di giurisdizione a cui rivolgersi.

La decisione riguarda, ovviamente, il tronco in territorio austriaco del progettato elettrodotto di 42 chilometri, non quello italiano, dal confine (in territorio di Paluzza) a Somplago. Ma è evidente che, mancando la sezione austriaca, non avrebbe alcun senso costruire quella italiana. La decisione dei supremi giudici amministrativi austriaci è giunta a sorpresa, perché ormai tutti davano per scontata una sentenza favorevole all’elettrodotto. Già in luglio il ministero per l’Ambiente italiano, esprimendosi in merito alla valutazione di impatto ambientale, aveva dato un parere positivo.

Era lecito attendersi una valutazione analoga anche da parte austriaca. Tanto più che nel corso dell’estate l’Ue aveva inserito l’opera nell’elenco, aggiornato ogni due anni, dei progetti di interesse comunitario, condizione che avrebbe consentito alla società proponente, la Alpe Adria energia di Udine, di accedere ai fondi europei, di accelerare i processi autorizzativi e di ottenere, se necessario, l’esproprio dei terreni.

Il Consiglio di Stato austriaco, invece, non ne ha tenuto conto e si è limitato ad esprimere un giudizio sulla compatibilità dell’opera con il territorio attraversato, una vallata che da Kötschach-Mauthen si insinua a sud verso il confine italiano, il cosiddetto Kronhofgraben, considerato un gioiello naturalistico, candidato a entrare a far parte del patrimonio dell’umanità protetto dall’Unesco e già facente parte degli ambiti tutelati dal protocollo Natura 2000.

In questa evidente contraddizione dell’Europa –

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2 Risposte a “Austria: il Consiglio di Stato austriaco accoglie il ricorso degli oppositori, stop all’elettrodotto della Carnia”

  1. Un plauso all’intelligenza, alla coerenza e al buon senso degli austriaci! E’ evidente che per loro, il territorio e la sua tutela, viene prima degli interessi economici!
    Politici e politicanti regionali… il vostro silenzio fino ad ora mantenuto su questa vergognosa vicenda, ora risulta ancora piú assordante a confronto della celerità con la quale é arrivata questa sentenza!
    Sperando che ciò abbia messo la parola fine ai vostri propositi, ora forse uscirete allo scoperto; magari per dichiarare che in fondo, eravate contrari anche voi. Ma si sa, se l’uva diventa ormai difficile da raggiungere, tanto vale dire che é acerba… e i bravi “crucchi” ve l’han proprio fatta andare a male!

  2. Aggiornamento del 05/09/2014

    Tanja Ariis daò MV.

    Grande sollievo in Carnia per la decisione del Consiglio di Stato austriaco di bocciare la realizzazione dell’elettrodotto Wurmlach-Somplago nella parte carinziana: così la merchant line che Alpe Adria Energia spa intendeva realizzare attraversando anche la valle del But difficilmente vedrà la luce. È vero che la società potrebbe ricorrere alla Corte di giustizia europea contro tale decisione, ma non è scontato che su quel fronte ottenga pronuncia diversa e potrebbe trovare non più conveniente l’intervento. Vienna insomma ha tolto le castagne dal fuoco anche alla Carnia con una decisione molto gradita ai tanti cittadini e amministratori carnici contrari all’opera e inattesa, dopo la recente valutazione di impatto ambientale (Via) favorevole giunta da Roma che sembrava dipingere un futuro ben diverso. Il sindaco di Paluzza, Massimo Mentil, evidenzia come il Consiglio di Stato austriaco abbia respinto la pubblica utilità dell’opera, abbia bocciato il progetto dal punto di vista ambientale e l’ipotesi aerea. «La notizia – dice – mi fa piacere, perché essendo contrario da sempre all’elettrodotto e sapendo che in Austria la pensano come noi, mi dà grande sollievo e mi dà di nuovo la speranza di poter pensare al futuro del nostro territorio, un futuro che non sia solo difendersi da una continua minaccia. Un elettrodotto che si ferma a Pramosio non avrebbe senso, visto che l’obiettivo dei proponenti era importare energia e fare una merchant line». Mentil si sofferma anche sul fatto che in Italia la recente via favorevole del ministero si è basata «sulla delibera della giunta Tondo dell’aprile 2011 che attribuiva all’elettrodotto la pubblica utilità e la valenza strategica». Per Mentil essa ha vincolato il ministero. Anche il sindaco di Tolmezzo, Francesco Brollo, accoglie con favore la pronuncia di Vienna «perché è in sintonia con quanto sostiene il nostro territorio, secondo il quale la linea è considerata troppo impattante». Per il commissario della Comunità montana della Carnia, Lino Not, «questo intervento sul nostro versante presentava varie criticità e trovava il territorio giustamente non d’accordo sulla sua realizzazione. La parola fine ora se non altro è vicina. In ogni caso è giusto che anche sul versante italiano il territorio dica cosa pensa per i pareri che restano da dare: faremo l’incontro programmato tra i sindaci». Renato Garibaldi del coordinamento dei Comitati esprime «grande soddisfazione da parte nostra e grande rincrescimento che il risultato tanto atteso sia arrivato dall’Austria e non dalla Regione e dal Governo. Nessuno riflette sul milione di euro spesi da Alpe Adria Energia tra progetto, varianti e ricorsi (sul fronte austriaco): era meglio che fossero spesi nella concertazione con il territorio per la soluzione interrata. È mancata la lungimiranza degli industriali che non hanno capito che le persone sono più sensibili sul fronte ambientale rispetto a 10 anni fa, quando Pittini è arrivato con il suo progetto già pronto». Soddisfazione è stata espressa anche da Marco Lepre per la segreteria regionale di Legambiente Fvg.

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