Carnia: 24/08/2013 masso si stacca dal monte, chiusa la strada tra Carnia ed Amaro

 

Paura poco dopo le 23 del 24 agosto 2013 per la caduta di un masso del volume di circa 3 metri cubi in mezzo al tratto di strada che dal Comune di Carnia porta a quello di Amaro. Staccatosi all’improvviso dalla parete della montagna che costeggia la strada e divelte le reti di protezione, l’enorme sasso – grande più o meno quanto una vettura – è finito sulla carreggiata, rendendola impraticabile, oltre che pericolosa. Per fortuna, nel momento in cui il masso è precipitato non stava transitando alcun mezzo. Nella zona stava invece già imperversando il maltempo.

L’allarme ha immediatamente mobilitato i vigili del fuoco, la Polstrada e i carabinieri di Tolmezzo. Il punto esatto è stato localizzato a circa un chilometro di distanza dall’abitato di Carnia. Al crollo del masso è seguito lo sbriciolamento di altri pezzi di pietra, che si sono a loro volta accumulati sulla sede stradale.

L’area è stata subito messa in sicurezza e interdetta al traffico, per consentire ai soccorritori di procedere con i lavori di rimozione del materiale. Sul posto sono arrivati in breve anche i tecnici della società di gestione della strada.

4 Risposte a “Carnia: 24/08/2013 masso si stacca dal monte, chiusa la strada tra Carnia ed Amaro”

  1. peccato però che si sono organizzati male, non è possibile fare tornare indietro la gente fino a gemona per prendere l’autostrada per andare ad amaro.
    non era meglio fare la deviazione sull’autostrada che parte da amaro, e fare passare quelli che venivano da lontanto, senzo obbligargli ad tornare indietro ed arrivare tardi al lavoro.
    tocca dire come organizzazione non era proprio delle migliori

  2. Per chi da Tolmezzo andava verso amaro, era senz’altro meglio trovare qualcuno della Protez. Civile all’altezza dell’ambiente “al Gambero”, in modo da intercettare anche gli automobilisti che oltre alla statale, provenivano dalla strada del Sasso tagliato (Pissebus), farli girare all’interno del piazzale e mandarli in autostrada, senza farli arrivare fin dopo l’abitato di Amaro (com’è accaduto) per poi rispedirli indietro. Meno facile la soluzione per gli automobilisti che dal ponte sul fella, erano diretti verso Amaro. Nessuno poteva garantire che altri massi precipitassero sulla statale, e quindi la priorità si è dovuta dare alla sicurezza e far tornare indietro le auto, fino a che era necessario, purtroppo fino al casello di Gemona, oppure l’unica alternativa era prendere per Bordano e farsi Cavazzo da dietro… ma non so quale delle due scelte era migliore. Avesse dovuto staccarsi un masso e centrare una vettura facendo danni a qualcuno, stavamo qui a indignarci sul perchè quel tratto di strada non fosse stato chiuso al traffico.

    1. però diciamola tutta, potevano mettere dei cartelli in alcuni posti sulla statale per avvisare. non ci vuole molto. almeno la gente evitava di arrivare fino aul ponte in carnia. almeno di non fare tornare chi arrivava da lontanto fino a Gemona per prendere l’autostrada, la medesimo cosa vale per chi arrivava dall’altra parte. diciamo che di certo non si sono organizzati in modo da evitare problemi di ritardi ai altri. basta pensare a chi gira con il camion, che ha anche dei orari e tempi da rispettare, bella roba è stata fatta.

  3. Sicuramente si che potevano mettere dei cartelli! Ricordo che all’altezza dell’Hotel Carnia, in direzione Moggio, sulla statale vi era un bel cartellone giallo, di avviso chiusura statale a partire da Tarvisio (mi pare), a causa dei disagi causati dal fumo dell’incendio di poche settimane fa. Segnali simili, potevano certamente metterli almeno sullo svincolo che da Carnia, porta ad Amaro e Moggio, e uno che avvisasse gli automobilisti provenienti da Moggio stesso, posto sempre all’altezza dell’ HC. A far le cose bene, un altro bel cartello potevano piazzarlo anche all’uscita di Ospedaletto, in modo da avvisare chi percorreva la statale e chi lo leggeva uscendo dal paese. Bho… forse i tempi per farli con le indicazioni giuste non c’erano, o forse dipende dal fatto che ci sono sempre meno uomini sul territorio grazie a continui tagli alle spese utili a favore di quelle inutili e ci si deve arrangiare con sempre meno risorse, affrontando i problemi con minor dispendio possibile. Il tutto ovviamente a scapito della sicurezza. Speriamo almeno che i pompieri, possano fare il pieno di carburante ai mezzi e qualche pattuglia della PS o dei CC si veda ancora in giro, perchè coi geni che abbiamo a Roma, rischiamo di tornare indietro nel tempo.

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