Carnia: appello alla Regione «Salvate l’archivio CoopCa È un patrimonio di tutti»

 

di Lodovica Bulian.
Un appello a Legacoop e alla Regione, affinché nell’ultimo e convulso capitolo della centenaria storia di CoopCa, alle prese con un concordato preventivo che la porterà alla cessazione dei suoi rami vitali entro al fine dell’anno, non vada disperso il patrimonio documentaristico conservato nella sua sede di Tolmezzo. Una raccolta contenente corrispondenza, documentazione contabile, oltre che tutti i numeri delle pubblicazioni semestrali della rivista “La voce della cooperazione” e le fotografie che hanno accompagnato 109 anni di storia di un simbolo sociale, economico e produttivo della Carnia. L’allerta è della studiosa Laura Matelda Puppini, di Tolmezzo, che con una lettera si è rivolta a Legacoop Fvg per assicurarsi che tutta quella «produzione documentaristica vastissima ed importantissima presente nell’archivio della sede di Tolmezzo» non vada persa nel marasma delle operazioni di cessione dei rami aziendali della cooperativa. «Lì dentro c’è anche un mare di fotografie, scattate in diversi momenti storici, che non mi risultano neanche catalogate – scrive -. Vi prego di salvare questo immenso patrimonio storico per il nostro territorio e non solo. Temo – aggiunge – che possibili compratori della sede possano buttare via tutto cancellando la storia economica e culturale, oltre a centinaia di fotografie d’epoca». Ma dagli uffici di CoopCa di Amaro, dove intanto sono al lavoro i tre liquidatori Paolo Rizza, Roberto Pittoni e Giovanni Sgura che hanno preso le redini della gestione della società da qui alla nomina di un liquidatore giudiziale – attesa il 1° ottobre in sede di udienza di omologa al concordato – che a sua volta condurrà le operazioni previste dal piano approvato da tribunale e creditori, assicurano che «non esiste tale pericolo». Quella che giace tra gli scaffali di CoopCa è una testimonianza per immagini e lettere non solo delle tappe dell’azienda nata il 26 aprile 1906, ma anche «della storia del movimento operaio della nostra regione» e degli ideali che «trovarono nel cooperativismo, tenda di pace e molla di progresso, risposta ai loro problemi». Ed è anche «la storia di un felice incontro fra borghesia socialista e proletariato – ricorda la studiosa – della cooperazione del gruppo delle Carniche ma anche di una parte di quella del nordest». Tra le carte di allora c’è pure il «tentativo di creare un ente autonomo forze idrauliche in Friuli e un ente economia montana». Insomma, «vi è un mondo che vide la Carnia in primo piano». Dopo che l’intero patrimonio di CoopCa è stato inghiottito dalla voragine finanziaria senza precedenti per il sistema cooperativo regionale, quei documenti restano «un valore da salvaguardare».