Carnia: cava di Entrampo, fa discutere il parere favorevole all’ampliamento del Comune di Ovaro

___Cava entrampo

di Felice Fabiano.

 La cava di Entrampo fa discutere nTempo fa mi sono imbattuto in un articolo di un giornale online dal titolo “Parere favorevole definitivo del Comune di Ovaro per l’intervento di ampliamento” inerente la diatriba della cava di gesso di Entrampo. Come si poteva immaginare il Comune di Ovaro ha dato il parere favorevole all’ampliamento della cava, lo stesso nell’accordo definitivo stilato con la concessionaria della cava, pone in evidenza che nel pieno rispetto della tutela dei residenti e delle richieste della popolazione di Entrampo, l’ampliamento sarà di “soli” 500.000 metri cubi, 100.000 in meno rispetto a quanto inizialmente previsto, lo stesso prevede inoltre la realizzazione delle opere mitigazione degli effetti delle attività di coltivazione e sfruttamento industriale della cava sulle case più vicine al sito estrattivo nonché per la realizzazione della strada forestale denominata “Prat-Credecis”. A mio modesto parere questo accordo sembra la vittoria di Pirro, in quanto tuttora i 30 abitanti della parte alta di Entrampo, con le case poste a meno di 80 metri dal limite dalla cava devono sistematicamente e giornalmente subire la polvere prodotta dai camion che incessantemente portano su e giù materiale estratto, lo scoppio delle mine e i rumori prodotti dall’opera continua e incessante degli escavatori e trivellatrici (tante volte iniziano i lavori alle 7.30 del mattino). La polvere biancastra prodotta dalla cava si può trovare ampiamente depositata sui prati, sugli alberi da frutto e nei campi adiacenti alla cava, tenendo anche conto che nei giorni in cui spira il vento da nord arriva fino all’uscio delle case, provocando disagio alle persone, animali e cose. Alla luce di quanto sopra io, semplice cittadino, mi pongo alcune semplici domande: che garanzie ha fornito la concessionaria del sito? Siamo sicuri che dopo la delibera manterrà le promesse fatte all’amministrazione comunale? Non sarebbe stato meglio imporre alla stessa una data certa per l’inizio delle opere di mitigazione e il rilascio della concessione al compimento di tali opere? Come mai non è stato posto in visione agli abitanti di Entrampo il protocollo d’intesa deliberato dall’amministrazione comunale? É bene ribadire che la precedente amministrazione comunale e la consulta frazionale, in data 25 aprile 2012 avevano detto di avere preso a “cuore” la situazione e che di fronte del fermo diniego della popolazione all’ampliamento avrebbero fatto tutto quanto in loro possesso per evitare questo scempio ambientale, ma alla luce dei fatti con l’esito negativo della sentenza Tar e con la “pace di Entrampo” gli interessi dell’imprenditore hanno avuto la meglio sulle speranze della popolazione. Speriamo quindi che in un futuro prossimo l’accordo definitivo tuteli effettivamente i cittadini di Entrampo soprattutto quelli che abitano nella parte alta quindi più sottoposta a disagi e come dicono da quelle parti. “Sperin ben e che Diu ne mandi buine!”