Carnia: Devis Bonanni, vitto e alloggio a chi aiuta nei campi e un nuovo romanzo sulla decrescita felice

di Melania Lunazzi.

Sta sistemando una rete antilepre agli alberi del suo frutteto, Devis Bonanni, quando ci risponde al telefono: «Bisogna farlo perché se nevica, la lepre non trova da mangiare e la corteccia degli alberi giovani è molto appetitosa per lei». A quasi un anno dall’incendio che lo scorso marzo rase al suolo la sua casetta – «un colpo duro, l’opera di un pazzo isolato, ma naturalmente andiamo avanti, non vedo perché no»-, l’autore di “Pecoranera” è pronto a ricevere tra i suoi campi i prossimi ospiti con la formula del “wwofing” – offerta di vitto e alloggio in cambio di un aiuto nei lavori agricoli – tra marzo e giugno. «L’età media si aggira tra i venti e i trent’anni, anche se non mancano i cinquantenni. C’è chi è alla prima esperienza lavorativa, chi studia in facoltà vicine, tipo scienze ambientali, ma vengono anche laureandi in scienze sociali e antropologia. Questo progetto è visto un po’ come fenomeno culturale rispetto ai temi della sostenibilità ambientale e della decrescita». Nel programma che Devis invia ai suoi contatti c’è il calendario della attività da svolgere: in marzo si pulisce il bosco e si lavora alla piantumazione degli alberi da frutto e tra aprile e maggio ci si dedica ai lavori di terra, con le semine di ortaggi e cereali. «In Carnia e in Friuli, come dappertutto, si è perso un patrimonio di alberi da frutto che erano nella prima campagna del paese. Intendo alberi veri, come li disegnerebbe un bambino dell’asilo, con il tronco e la chioma, e non come si vedono ora, forzati in filari cosí come dettato dall’agricoltura industriale. Un tempo ogni famiglia aveva nel proprio fazzoletto di terra gli alberi da frutta, un patrimonio di varietà e gusti diversi». Un patrimonio anche paesaggistico, aggiungiamo, che bisognerebbe tutelare nella sua impronta storica. E lo stesso si può dire di altre coltivazioni che si sono perse negli anni: «Il Friuli è sempre stato associato al mais, carattere distintivo del paesaggio friulano. Ma noi in quest’ultimo anno abbiamo cominciato a lavorare anche sui cereali, seminando, oltre al mais, anche frumento, orzo e farro. Qui il mais è arrivato nel Cinquecento ed è andato a sostituire orzo e segale. Ma vuoi mettere l’emozione e l’effetto simbolico del vedere luccicare a fine giugno i campi dorati di spighe?». E cosí Devis si è ricostruito una piccola filiera del frumento arrivando – nonostante la piovosa estate del 2014 – a farsi il pane in casa con la propria farina. Ma anche contagiando qualche vicino: «Qualche signore del paese è venuto a dirmi che si ricordava di quando in Carnia si piantavano orzo e segale o dei racconti sentiti dai nonni e alcuni, soprattutto giovani, ci hanno chiesto aiuto nella semina. Se fai un’indagine tanti sanno fare la polenta o sanno dire qual è una farina buona. Piú difficile trovare chi ha la cultura di altri cereali. E cosí abbiamo seminato nei paesi vicini da qui fino alla valle di Moggio sei piccole parcelle di cereali, facendo nascere oltretutto nuove amicizie». Ma anche l’autunno e l’inverno sono stati mesi utili per seminare qualcosa: idee e parole. Devis ha infatti già quasi terminato il prossimo libro, che verrà pubblicato, sempre da Marsilio, nell’autunno prossimo. «Ovviamente non posso pubblicarlo in primavera, con tutto il lavoro da fare che c’è nella bella stagione, non riuscirei a seguire le presentazioni. Per “Pecoranera” sono state quasi cento!». E quindi anche la casa editrice si è dovuta adattare ai ritmi dell’agricoltura. Ma di cosa tratterà il nuovo lavoro? «Non poteva essere un aggiornamento del tipo “Pecoranera tre anni dopo”». Certo, Devis, ha dovuto lasciar sedimentare la prima esperienza e far maturare nuovi contenuti. «”Pecoranera” è stato un racconto autobiografico, mentre questo lavoro sarà una sorta di manifesto, per usare una parola un po’ grossa. Uno sguardo generale ai temi dell’alimentazione, dell’agricoltura, della sostenibilità e della salute. Siamo nell’anno dell’Expo, dove su questi argomenti si toccherà l’apice. Ho conosciuto, incontrato e ascoltato molte persone grazie al primo libro. Ma c’è parecchia confusione ancora: tutto vale e niente vale , vorrei suggerire un ordine».