Carnia: esercitazioni sul Bivera, fino a Casera Razzo per 15 giorni area chiusa

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di Gino Grillo.

Esercitazioni a fuoco nel poligono del Bivera: vietato l’accesso alla popolazione e agli escursionisti. Protestano alcuni cittadini a cui è stato inibito il passaggio per accedere ai loro fondi nella zona prospiciente la zona di sicurezza. Il problema è annoso e si ripresenta puntualmente di anno in anno. Nonostante le prese di posizione dei comuni interessati alle ordinanze di divieto di accesso, che non intendono concedere il loro territorio per permettere ai soldati di effettuare tiri sia con armi leggere che con armi pesanti, la Regione a suo tempo ha stipulato con l’esercito un accordo che permette ai militari di utilizzare la zona da Casera Razzo al Bivera per esercitazioni a fuoco nei mesi di giugno e di ottobre, per un periodo di 15 giorni per ciascun mese. Martedì sul pianoro di Razzo c’è stata un’esercitazione dell’Ottavo reggimento alpini di Venzone appartenenti alla Brigata Alpina Julia. Esercitazioni con armi leggere, fucili e fucili mitragliatori, che si ripeteranno anche oggi. Alcuni valligiani che intendevano accedere ai propri terreni siti in località Boscur si sono visti sbarrare il passo da una pattuglia di militari. A nulla sono valse le proteste, raccolte con professionalità e gentilezza dai militari che hanno fatte proprie le lamentele da avanzare ai loro superiori. Rolando Nassivera, impossibilitato a raggiungere i suoi stavoli, ha evidenziato come ogni anno la zona di sicurezza, sita sulla carta a sud del Brutto Passo, fra le zone di Chiampais e Colle Val, a una quota di 1.240 metri, venga arbitrariamente abbassata a quota 1.035. I militari che garantiscono la sicurezza hanno ribadito che i loro ordini erano quelli di fermare la gente all’accesso del sentiero CAI 212. «Un tempo – osserva Nassivera – le esercitazioni erano segnalate da ordinanza affisse in municipio ed in altre zone del paese, segnalate da un drappo rosso sui campanili delle chiese». Ora le segnalazioni, lo conferma pure il sindaco Marco Lenna, vengono diramate solamente on line. «Sinora – prosegue Lenna – non ho ricevuto alcuna comunicazioni riguardo queste esercitazioni», spiega. I militari hanno ammesso che qualcosa deve essere rivisto, visto che nei giorni precedenti hanno avvistato delle persone in malga Tragonia a Forni di Sopra, a quota 1.800 metri, molto vicine al poligono. Le poste di sbarramento vengono solitamente attivate verso le 8 di mattina, ma sono in molti che accedono ai boschi già dalle prime ore dell’alba e può capitare che persone entrino nella zona interdetta, e pericolosa, prima che le vedette blocchino gli accessi.