Carnia: fiumi sotto controllo, aperti 10 cantieri in tutta la regione

http://s4.stliq.com/c/l/4/4b/10331243_udinese-guidolin-vuole-buttare-la-squadra-nel-but-imponzo-0.jpg

La presidente della Regione Debora Serracchiani, in qualità di Commissario straordinario per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, ha visitato ieri il cantiere per il ripristino della sicurezza nella sponda sinistra del torrente But, nella frazione di Cadunea. Si tratta del decimo cantiere avviato dalla nomina, a luglio, di Commissario per l’attuazione dell’accordo di programma per interventi urgenti di mitigazione del rischio idrogeologico. In questi mesi sono stati approvati i progetti esecutivi di dieci interventi di competenza del Servizio regionale difesa del suolo per complessivi 2 milioni 350 mila euro, tra i quali rientrano anche i lavori lungo il torrente But che hanno un importo di 400 mila euro. «Il nostro è un territorio particolarmente fragile, quindi essere riusciti a avviare ben dieci cantieri da luglio a oggi è un motivo d’orgoglio», ha commentato Serracchiani, rivolgendo un ringraziamento agli uffici della Regione. «Il But è un torrente particolarmente violento quando è in fase piena e nel suo alveo ci sono dei manufatti che risalgono a una trentina d’anni fa e che sono stati distrutti dalla forza della corrente. Nei pressi degli argini ci sono numerosi insediamenti urbani e metterli in sicurezza è dunque un’urgente esigenza. Oggi intervenire significa mettere in sicurezza questo territorio, i cittadini e rendere meno fragile il Friuli Venezia Giulia», ha ricordato Serracchiani. La presidente ha fatto un sopralluogo ai lavori assieme al direttore del Servizio difesa suolo, Giorgio Pocecco e al sindaco di Tolmezzo, Francesco Brollo. «Quando chiediamo attenzione al territorio – ha affermato Brollo – intendiamo proprio che vengano messe in sicurezza le potenziali situazioni a rischio. Una di queste è proprio quella idrogeologica. Questo è un intervento fondamentale che permette ai cittadini delle frazioni di Cadunea e Imponzo fino a Tolmezzo di dormire sonni tranquilli». L’intervento in atto consiste nel ripristino di sei dei dieci pennelli, strutture realizzate una trentina di anni fa in conglomerato cementizio e che svolgono un’importante funzione di difesa idraulica. I pennelli danneggiati sono in uno stato di dissesto a causa dell’aggressione da parte della corrente e per la presenza di vegetazione spontanea che nel tempo ne ha compromesso l’integrità e la tenuta. I nuovi pennelli saranno realizzati “a scogliera”, dunque con tipologia costruttiva più efficace, in pietra proveniente dalla cava di Pramosio. Sull’argine sono previsti sfalcio della vegetazione e taglio delle alberature spontanee.