Carnia: la “Ixodes ricinus” meglio conosciuta come “zecca”

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di Federica Nodale.

Il nostro verde è custode di mille tesori ma fra l’erba alta e l’incuria di prati e boschi sempre piu’ vicini alle abitazioni in grandi quantita’ vi si trovano le zecche. Non tutte sono patogene ma circa il 10% puó infettare malattie di seria entità.
La Ixodes ricinus, (nome scientifico della zecca), può veicolare e trasmettere principalmente queste malattie:
 
– l’encefalite da zecca o Tbe (causata da un virus) 

– la malattia di Lyme, causata dal batterio borrelia
– la rickettsiosi (trasmessa principalmente dalla zecca dei cani)
– la febbre ricorrente da zecche
– la tularemia
– la meningoencefalite da zecche
– l’ehrlichiosi.
La maggior parte di queste malattie può essere diagnosticata esclusivamente sul piano clinico, ma una pronta terapia antibiotica, nelle fasi iniziali, è generalmente risolutiva in particolar modo per le forme a eziologia batterica. Solo raramente (fino al 5% dei casi) e in soggetti anziani, debilitati o bambini queste infezioni possono essere pericolose per la vita.
Il Morbo di Lyme è un infezione batterica guaribile con trattamento antibiotico mentre la TBE è un virus. Per la prima non esiste purtroppo la possibilità di vaccinarsi ma per la seconda, esiste la somministrazione vaccinale gratuita presso le aziende sanitarie del territorio.
La malattia di Lyme è un infezione batterica che può interessare la pelle, il cuore e il sistema nervoso in generale. Normalmente il primo sintomo dell’infezione è la comparsa entro trenta giorni nell’area del morso di un eritema migrante (forma a bersaglio rotonda). Tuttavia è risaputo che questo sfogo può anche NON  presentarsi in alcune persone. L’eruzione cutanea è spesso accompagnata da spossatezza, mal di testa, dolori muscolari e debole febbre.
Se viene diagnosticata precocemente, la malattia di Lyme non è di per sè molto pericolosa. Basterà  un ciclo di antibiotici per debellarla. Diversamente, se l’infezione non viene bloccata tempestivamente può provocare in un secondo stadio anche artrosi alle ginocchia, malattie cardiocircolatorie e dolori reumatici.
E’ molto importante sapere che anche dopo essersi sottoposti a cura antibiotica il nostro corpo non svilupperà nessun tipo di immunità per questo tipo di malattia. Per questo motivo è possibile contrarre l’infezione più volte nel corso della vita.
La TBE o encefalite da zecca, scoperta in Italia relativamente di recente, è sicuramente la malattia più pericolosa trasmissibile da zecca infetta. Come già accennato poc’anzi, tale grave malattia, ha origine virale e colpisce il sistema nervoso centrale. La TBE è presente con alcuni focolai nei paesi dell’Europa centro orientale. Diversamente dalla malattia di Lyme, la trasmissione della malattia avviene entro pochi minuti dal morso della zecca.
È essenziale sapere che i sintomi della TBE non si manifestano nei bambini (asintomatica) mentre vi è un progressiva escalation della severità della patologia con il progredire dell’età (malattia molto grave per l’anziano). Da annotare che in molti soggetti (circa il 70%) i sintomi della malattia non si manifestano. Nei restanti casi purtroppo, dopo un periodo di 3-20 giorni dal morso, la malattia si manifesta con febbre altissima e intensa cefalea. Attualmente non esiste ancora una specifica terapia per questa gravissima malattia.
Fortunatamente la TBE è una patologia vaccinabile, informatevi dal vostro medico per il protocollo sanitario da seguire.
Non voglio di certo sostituirmi agli organi preposti alla prevenzione di tali malattie e colgo l’occasione per ringraziare il dottor Vito Di Piazza, primario dell ospedale di Tolmezzo, che attraverso trasmissioni televisive e serate informative ha messo maggiormente in luce questo problema sempre più presente nella realtà della nostra regione. Molte persone pero’ lo sottovalutano altre lo minimizzano e questo non aiuta la prevenzione.
Approfondiamo quindi l’argomento.
1- Come staccare la zecca:
• Il morso di zecca generalmente non causa nessun fastidio e non è doloroso. Proprio per questo è molto difficile accorgersi della presenza del parassita nel momento stesso in cui questo si attacca al nostro corpo. Quasi sempre ci si accorge da qualche ora fino a qualche giorno dopo il morso a causa del prurito
• Evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla, le mani devono essere protette (con guanti) e poi lavate
• Individuata la zecca la prima cosa da fare è provvedere alla sua immediata rimozione dalla cute tramite apposita pinzetta togli zecche (acquistabile in farmacia). Come? La zecca va presa alla base il più vicino possibile al rostro, (piccolo uncino con il quale la zecca rimane attaccata alla pelle) e ruotata delicatamente in senso antiorario. Occorre pazienza e mano ferma.
• Non applicare assolutamente sulla cute prima dell’estrazione olio, vaselina, alcool, benzina o altre sostanze. Così facendo, infatti, il parassita sentendosi soffocare rigurgiterà il suo patogeno ancora di più nel vostro sangue
Controllatevi sempre al rientro da ogni escursione. Indossate abiti chiari e cappellino scarpe alte e pantaloni ben infilati all interno.
E’ sempre meglio prevenire che curare ma questo lo capisci solo quando l indesiderato ospite te lo ritrovi sulla pelle.
Spero vivamente nell intervento e collaborazione di tutti I comuni e dei cittadini per la cura e lo sfalcio dell erba nei nostri territori per la nostra salute e per scongiurare un pericolo molto spesso sottovalutato