Carnia: la Regione chiederà un referendum abrogativo della riorganizzazione degli uffici giudiziari

”Abbiamo posto le premesse affinché sia ripensata la sorte del Tribunale di Tolmezzo”. Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando il voto con cui il Consiglio regionale ha approvato la richiesta del Consiglio regionale dell’Abruzzo di referendum abrogativo delle norme riguardanti il riassetto degli uffici giudiziari. Giudicando ”molto significativo il voto unanime del Consiglio seguito all’iniziativa della Giunta, che ha svolto un ruolo propositivo approvando una specifica delibera”, la presidente ha osservato che ”pur senza l’intento di stravolgere l’impianto complessivo della legge, era giusto dare un forte segno al Governo, per indurlo ad una nuova considerazione dei casi peculiari com’è quello di Tolmezzo”.

Maura Delle Case dal MV di oggi.

Sul destino del tribunale e della procura non è detta l’ultima parola. È vero, il trasloco degli uffici giudiziari verso Udine è avvenuto, ma ieri, dal consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, è arrivata una presa di posizione che promette di rimescolare le carte in tavola. L’assemblea si è infatti pronunciata all’unanimità, su invito della Regione Abruzzo, approvando la richiesta – invocata martedì anche dal primo cittadino di Tolmezzo, Dario Zearo – d’indire un referendum abrogativo della norma relativa alla riorganizzazione degli uffici giudiziari. Al consiglio del Fvg l’ha presentata Enzo Marsilio (Partito democratico) che l’assemblea ha poi delegato, assieme al sostituto Roberto Revelant (Autonomia responsabile), a effettuare la consegna dell’atto in Corte di cassazione lunedì 30 settembre, data entro la quale dovranno essere almeno cinque le proposte sottoscritte da altrettanti consigli regionali necessarie affinché l’iter della consultazione possa attivarsi. Traguardo in verità vicino. All’Abruzzo, che ha dato il “la” all’iniziativa, si sono aggiunti la Basilicata e ieri il Friuli Venezia Giulia. «Domani (oggi, ndr) dovrebbe deliberare la Campania, mentre la Liguria ha avviato l’iter», ha precisato Marsilio sottolineando anche la disponibilità di Marche e Calabria. La somma potenziale ammonta a 7 consigli regionali, ben due in più rispetto al minimo di 5 richiesto dall’articolo 75 della Costituzione. In consiglio, la difesa dell’ufficio giudiziario carnico è stata bipartisan. «La competenza del tribunale è su gran parte dell’area montana, un territorio con due confini che causano ancor oggi diversi problemi», ha affermato Marsilio per poi smontare gli effetti auspicati dalla norma, che lungi dal ridurre i costi delle strutture periferiche rischia di aumentarli, a danno della sede giudiziaria di Udine, per cui si profila un appesantimento, e dei cittadini della montagna, costretti a raggiungere il capoluogo per accedere al tribunale. Senza contare lo spreco di denaro pubblico, di quei 4 milioni di euro spesi per ristrutturare un tribunale che oggi viene chiuso. «Siamo di fronte all’impoverimento complessivo di una comunità che già soffre», ha affermato dal canto suo l’ex presidente Renzo Tondo, ricordando come da sempre il tribunale sia uno dei talloni d’Achille (l’altro è la Cartiera) di Tolmezzo. Roberto Revelant (Autonomia Responsabile) ha paragonato la situazione d’impoverimento istituzionale che sta vivendo l’Alto Friuli agli effetti del sisma del 1976. «Ciò che sta accadendo nella montagna è assai peggiore perché è frutto di scelte dell’uomo, mi riferisco alle chiusure di un tribunale appena ristrutturato e di una caserma che assicura a Tolmezzo e dintorni la presenza di 400 famiglie con tutti i benefici del caso. Una vera mazzata – ha concluso Revelant –. La gente necessita di servizi efficienti e vicini a casa, non di faraoniche sedi della Regione, viceversa la montagna è condannata allo spopolamento».