Carnia: mondiali, Di Centa 22esimo al traguardo “gara durissima, me la ricorderò”

«E’ stata una gara durissima, me la ricorderò per tutta la vita. Mi sono tolto un peso, adesso comincia una nuova vita». Di solito è la prima volta che non si dimentica. Ma per Giorgio Di Centa, 42 anni (è il nonno del circuito), il campionissimo carnico di sci di fondo, resterà scolpita nella memoria la fatica boia che ha fatto per tagliare il traguardo della massacrante 50 km dei mondiali a Falun. A sentirlo al telefono, a un paio d’ore dal termine della maratona delle nevi, non sembrerebbe affaticato più tanto. Ma poi le sue parole non lasciano dubbi.

Giorgio ti aspettavi di più da questa tua ultima performance?

«Di questo risultato non sono soddisfatto, non ho mai avuto sensazioni buone. Già all’inizio ho fatto fatica, sono rimasto nel gruppone con i primi fino ai 40 km, poi mi sono staccato. Ho sofferto tanto la condizione della neve, si sprofondava a ogni metro. E ho avuto anche problemi con i materiali. Questa gara me la ricorderò per sempre, mi immaginavo un altro finale, in cuor mio avevo maggiori aspettative. Però sono contento di averla finita. E’ stato comunque bello, in quelle due ore e mezza ho rivisto tutta la mia vita di atleta, oltre 20 anni ad alti livelli. E mi sono liberato di un peso. Adesso basta competizioni a questo livello estremo».

Il vincitore Northug è davvero il migliore?

«Il norvegese è stato molto tattico, bravo nel leggere bene la gara, per come si è sviluppata. E poi nel finale ha dato la zampata decisiva».

Adesso cambi vita. Come vedi il tuo futuro?

«Intanto la prossima settimana proverò la Vasaloppet (90 km sugli sci, una competizione simbolo prestigiosissima in Svezia, ndr)

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