Carnia: per Marsilio, sono a rischio chiusura gli agriturismi montani

Con l'approvazione del regolamento sull'attività agrituristica, il presidente Tondo e l'assessore Violino hanno portato dal 25% al 40% le quote minime di prodotti propri aziendali utilizzati negli agriturismi al di sopra dei 500 metri di altitudine. Per il consigliere regionale del PD Enzo Marsilio, la notizia non è positiva in quanto comporta il rischio di chiusura di gran parte degli agriturismi in montagna, in specie di quelli delle malghe, che difficilmente potranno avere un paniere di prodotti tale da poter superare i limiti imposti. È questa un'altra sberla assestata al sistema montano che di giorno in giorno vede assottigliarsi le possibilità di sopravvivenza – afferma Marsilio. Alla faccia del ventilato sostegno da dare alle aree svantaggiate, quali gli ambiti montani  Tondo continua a permettere che le scelte di Violino affossino definitivamente le poche aziende agricole che ancora operano in montagna. Quel sistema agricolo può sostenersi solo con una serie di attività integrative di natura turistica, come l'ospitalità e la ristorazione. L'attività agrituristica in quelle aree non rappresenta, come generalmente accade altrove, un reddito integrativo, ma è una vera e propria fonte di sopravvivenza. Sostenere l'economia della montagna, alla luce della sua specialità, per l'esponente del PD significa prima di tutto applicare dei parametri differenziati. Se, come nel caso specifico, si adotta il principio di considerare un lusso ciò che invece è un'esigenza, allora chi sceglie di vivere e lavorare in montagna difficilmente potrà aspirare a un futuro migliore.