Carnia: “Preone 200 milioni di anni”, dal “Thoracopterus martinisi” al “Megalancosaurus preonensis”

di Gino Grillo.

Palazzo Lupieri ospita il museo archeologico della Carnia, “Preone 200 milioni di anni”, che accoglie pezzi di importanza mondiale, quali il pesce volante “Thoracopterus martinisi” (in onore di Elio Martinis), che viveva sulle acque superficiali, e il piccolo rettile arboricolo “Megalancosaurus preonensis” (lucertola di Preone dal braccio lungo). La Carnia è un vero scrigno di queste ricchezze archeologiche, site sia in apparati museali e anche a cielo aperto. Non per nulla un periodo dell’era geologica del Triassico è denominato il Carnico, grazie proprio ai tanti ritrovamenti che sono affiorati in varie parti. A Preone vi è un sito che ci riporta indietro di milioni di anni, quando la zona era un mare morente in un clima tropicale. In particolare, il rio Seazza «permette di apprezzare una ricchezza per certi versi unica- racconta Elio Martinis, che ha permesso di creare i musei dell’archeologia di Preone e della geologia di Ampezzo grazie ai suoi ritrovamenti –. L’erosione e le periodiche piene creano una situazione molto favorevole allo studio del remoto e affascinante passato di questo paese». Un particolare sentiero, tabellato per renderlo riconoscibile, porta i curiosi e gli studiosi in un percorso della lunghezza di circa 3 chilometri, che interessa una fascia altitudinale compresa fra i 525 e i 670 metri. Si segue il sentiero che, quasi parallelo alla strada, conduce allo stavolo Lunas. Poco prima una breve deviazione permette l’osservazione diretta di un interessante affioramento roccioso. Oltre lo stavolo, si segue in quota la carrareccia sino a raggiungere la strada asfaltata e ritornare al punto di partenza. I cartelli descrivono le principali evidenze paleontologiche e naturalistiche che si vengono a incontrare e la loro lettura rappresenta una sintesi sul territorio di quanto descritto nella mostra permanente. Il progetto è realizzato dal Comune e dalla Comunità montana della Carnia e cofinanziato dall’Ue.