Carnia: da Roma arriva il via libera definitivo all’elettrodotto Wurmlach-Somplago

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Sei anni sopo il  deposito dell’istanza, il 3 luglio scorso sulla  Gazzetta Ufficiale n. 88 del 26 luglio è stata pubblicato il decreto del Ministero dell’Ambiente, di concerto col Ministero dei Beni culturali – Turismo con l’esito positivo della Valutazione di Impatto Ambientale per l’elettrodotto Wurmlach – Somplago. Si è conclusa quindi con esito positivo a Roma la procedura di Valutazione di Impatto ambientale relativo al progetto di elettrodotto a 220 kV “Somplago-Würmlach” per quanto riguarda il tratto italiano compreso tra la stazione elettrica di Somplago e il confine di Stato, presentato dalla Società Alpe Adria Energia Sp a (cordata Pittini-Fantoni-Burgo). Ok definitivo dunque alla compatibilità ambientale dell’opera che però dovrà sottostare, per essere realizzata, a ben 51 prescrizioni emanate dai Ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali, parte delle quali recepiscono quelle già a suo tempo segnalate dalla Regione Friuli Venezia Giulia. La principale di esse riguarda “l’interramento dei cavi nel tratto finale dell’elettrodotto, da Malga Pramosio al confine di Stato, per l’attraversamento della Zona di protezione speciale

Le prescrizioni obbligano Alpe Adria Energia a non costruire i piloni in zone tutelate dove vivono specie che nidificano, impongono uno studio sull’impatto acustico dei cantieri e sullo smaltimento dei rifiuti e il monitoraggio ambientale. Divieto, inoltre, di costruire pilastri nelle zone di dissesto nei territori dei comuni di Cavazzo Carnico, Tolmezzo, Laipacco di Paluzza e sull’alveo del fiume Tagliamento con spostamento dei tralicci sulla sua sponda sinistra.

Un occhio anche all’ambiente: si dovrà esboscare il meno possibile lungo il tracciato dell’elettrodotto e i tronchi dovranno andare a enti che utilizzano la biomassa, mentre i tralicci dovranno, vuole il ministero, essere dipinti mimeticamente. La sovrintendenza regionale potrà chiedere lo spostamento del tracciato qualora interessi aree di interesse archeologico. Contro il decreto ministeriale pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 26 luglio si potrà presentare ricorso al Tar entro i prossimi 60 giorni e al Capo dello stato entro 120.

Dopo sei anni, ecco, dunque, la rivincita di Alpe Adria Energia, che aveva chiesto questo elettrodotto per diminuire le spese energetiche per le fabbriche degli industriali che compongono la società. A suo tempo c’erano state manifestazioni di piazza contro il progetto e il parere contrario dei consigli comunali. Da allora alcune amministrazioni sono cambiate, ma il fronte del no è rimasto unito. Francesco Brollo, sindaco di Tolmezzo, ha indetto una riunione di giunta per valutare l’impatto che l’elettrodotto avrà sul territorio della città carnica.

«Naturalmente – afferma – ci confronteremo con le altre amministrazioni per fare fronte comune». Non cambia rotta Cercivento, uno dei comuni più agguerriti nell’avversare il progetto. Luca Boschetti, subentrato nella carica di sindaco a Dario De Alti, non ritorna indietro. «Prenderemo atto – dice – delle disposizioni del ministero e concorderemo un’azione insieme con gli altri comuni e con i comitati del fronte del no».

Proprio a Cercivento Renato Garibaldi ha fondato il Comitato contro l’elettrodotto, che a suo tempo aveva portato migliaia di cittadini a manifestare in piazza. «Hanno dissotterrato l’ascia di guerra – afferma -, ma noi non ci stiamo. Val di Susa non ha insegnato nulla, si preferisce dare ascolto ai potentati finanziari ed economici e non alla gente. Qui, a differenza che in Val di Susa, non esiste alcuna pubblica utilità dell’opera, ma solo una speculazione privata di un gruppo di industriali. Non siamo disposti a sopportare e reagiremo di conseguenza».

Non manca un accenno all’Austria. «Verbund, l’ente energetico austriaco, ha respinto l’elettrodotto interrato, vedremo come accoglierà il fatto che il tratto di elettrodotto sul confine sarà sottoterra».

A sostegno della propria battaglia, il Comitato anticipa che il 9 agosto ci sarà una manifestazione della gente carnica e di quella carinziana. «Accenderemo dei fuochi – spiega Garibaldi – da Somplago fino a Wurmlach lungo il tragitto che dovrebbe avere l’elettrodotto, per dimostrare che la montagna è viva».

 

2 Risposte a “Carnia: da Roma arriva il via libera definitivo all’elettrodotto Wurmlach-Somplago”

  1. Ci sono voluti sei anni per decidere positivamente un impatto ambientale che comunque non tiene conto delle istanze delle popolazioni interessate, e non vengano a dire che l’elettrodotto in questione è strategico (per chi?)e che l’interconnessione è un dictat dell’Unione Europea. Per costruirlo oggi e con le prescrizioni da rispettare è ancora interessante economicamente anche in considerazione dei tempi ormai estremamente dilatati, per i proponenti? Non sarebbe più utile che i Pittini ed i Fantoni (a Burgo non credo interessi più di tanto)rinunciassero definitivamente al progetto e facessero pressione alla Regione affinchè si doti di un serio piano energetico. Soluziopni alternative e molto meno impattanti possono essere trovate (SECAB docet) ed i benefici potrebbero ricadere anche sulla popolazione locale la quale è penalizzata da una bolletta energetica più pesante e dalla impossibilità di utilizzare alcune fonti rinnovabili in modo proficuo a causa delle condizioni metereologiche sfavorevoli (in particolare con una estate come l’attuale).
    Termino questa nota con due riflessioni: – è giusto penalizzare una popolazione perchè vuole mantenere integro il proprio bellissimo terrirorio? – è giusto che le risorse naturali vengano sfruttate a fini meramente economici sia dal pubblico (con finalità politiche) che dal privato col solo fine di far cassa?

  2. Sono pienamente d’accordo con MAuro !
    E’ giusto penalizzare un’intera popolazione e rovinare un maestoso e UNICO paesaggio per l’interesse non di pochi ma solo di DUE, che con questa opera non assumeranno UNA persona in più, anzi se gli renderà di più rivendere l’energia a terzi (e questo è il loro vero scopo) preferiranno chiudere la meno reditizia azienda manifatturriera e continuare solo con l’energia.

    E’ una vergogna, ma d’altronde è ormai dimostrato che devono sempre arrivare le Giunte regionali o comunali di sinistra per mettere in pratica la devastazione che quelle di destra hanno pensato ma non hanno avuto il coraggio di fare.

    Questa volta spero di sbagliarmi !!!!

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