Carnia: Serracchiani-Alfano intesa su Tolmezzo, la Polizia non se ne va

di Anna Buttazzoni
Era nei piani del Governo di Matteo Renzi, è vero, ma è sparito. Cancellato. Il commissariato di Tolmezzo resterà aperto e operativo. «Posso annunciarlo, sì. Il commissariato di Tolmezzo – conferma la presidente Debora Serracchiani – non chiuderà, è fuori dalla lista del Governo, come mi ha assicurato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, con cui sono stata frequentemente in contatto negli ultimi mesi». Cittadini e rappresentanti istituzionali della Carnia tirano un sospiro di sollievo. Il programma di tagli è uno degli effetti della spending review e contiene oltre 200 sedi della polizia da cancellare, accorpare, declassare. Al momento resta chiusa in un cassetto l’ipotesi di ridurre da cinque a due le forze dell’ordine, ipotesi che è stata confezionata dall’ex Commissario per la spending review, Carlo Cottarelli. Eppure una “rivoluzione” è in arrivo e dal Viminale sono già state diffuse due note dedicate alla riorganizzazione della Polizia di Stato e alla riforma delle zone di frontiera. Secondo i dati forniti anche dai sindacati di polizia ci sono 189 uffici destinati alla chiusura, sei in procinto di essere declassati, 50 trasformati e, infine, altri sei da accorpare. Dalla lista però il commissariato di Tolmezzo è sparito, salvo. Una notizia che rassicura almeno un po’ la comunità, che ha già subito l’eliminazione del Tribunale di Tolmezzo, tanto che il sindaco della città, Francesco Brollo, ha continuato il suo pressing sulla presidente, e numero due del Pd nazionale, per evitare l’ennesimo taglio. «I reati sono sostanzialmente in calo, così ci dicono le forze dell’ordine, anche se alcuni illeciti, come i furti nelle abitazioni, fanno aumentare la nostra insicurezza. Per questa ragione – dice Serracchiani commentando le risorse investite, come riportato nell’articolo a sinistra – continuiamo a investire sulla sicurezza. Abbiamo stanziato oltre un milione per progetti di vigilanza delle forze dell’ordine e stiamo per firmare il nuovo protocollo di legalità con il rappresentante del governo. Poter annunciare che il commissariato di Tolmezzo resterà aperto rientra nei nostri programmi per garantire la sicurezza».

Una risposta a “Carnia: Serracchiani-Alfano intesa su Tolmezzo, la Polizia non se ne va”

  1. Si legge nell’articolo : “I reati sono sostanzialmente in calo, così ci dicono le forze dell’ordine, anche se alcuni illeciti, come i furti nelle abitazioni, fanno aumentare la nostra insicurezza.”

    Domanda: Quali sono i reati che sarebbero sostanzialmente in calo? Sarebbe corretto e serio specificarli, considerato che i furti nelle abitazioni, mai come nell’anno appena lasciato alle spalle, han avuto un’impennata mai vista prima. E poi scusate, giochiamo con le parole o cosa? Li chiamiamo “illeciti” adesso?

    Ma sti politicanti non hanno ancora capito che cosa significhi subire un furto a casa propria? E non parlo del venire derubati solamente (si fa per dire) del denaro e di altre cose materiali (che già basterebbe), ma intendo del furto della libertà a casa propria! Del furto del senso di sicurezza, della tranquillità domestica che viene destabilizzata, stravolta! La paura che rimane, la sfiducia che cresce, il senso di essere costantemente minacciati!
    Ma quando tempo dovrà passare ancora prima che vi rendiate conto delle ripercussioni psicologiche che accompagneranno nella vita queste persone, e come riusciranno a gestirle? Cosa sono per voi questi… effetti collaterali trascurabili? Illeciti?
    Perchè non cominciate invece a riqualificare pesantemente i reati di furto nelle abitazioni e nelle proprietà private in genere?
    Perchè non vengono specificati con nome e cognome e foto annesse, quei bastardi che (quelle poche volte che vengono presi)entrando nelle abitazioni, lasciano un senso di vulnerabilità nelle persone che vi abitano? Pensiamo solo agli anziani per es. ma non fermandoci alla parola semplicemente. Mi riferisco a tutte quelle persone che in gioventù han dovuto emigrare, lavorare e lavorare ancora; spesso in condizioni umilianti e certamente sottopagati. Ci dimentichiamo della loro storia, delle loro esperienze, delle fatiche e delle speranze che avevano. Poi eccoli apparire sui giornali in occasione di furti e di raggiri: Anziana/o derubata/o da finti ispettori – finti postini – finti parenti… ma tutte vere Carogne!
    Quante volte leggeremo ancora… “la donna, l’uomo, una volta carpita la fiducia dell’anziano, è riuscita ad entrare in casa e con la complicità di un’altra persona che lo distraeva…
    Quando riuesciremo invece a leggere che è stato condannato pesantemente il Sig. nome e cognome – (foto) per essersi introdotto nella casa del Sig./Sig. x per aver rubato /raggirato/ e lasciato nelle vittime, quel senso di inquietudine, di paura, di impotenza e se ci pensate bene, a quel senso di essersi fidato dalle buone maniere di quella persona mai vista prima, di quel sorriso amichevole sulla porta, di quel dialogare pacato e amichevole, fino a quando non si scopre di esser stati tremendamente ingannati. Vien immediato pensare .. Di chi potrò mai fidarmi ora quando uscirò di casa? A chi potrò chiedere una cortesia senza cadere ancora una volta a chi se ne approfitterà senza farsi scrupolo alcuno?
    “Cari politici” – Riuscite a capirle queste cose o sono troppo difficili? Oppure, esulano dalle vostre competenze?

    Illeciti? E’ ora di chiamare le cose col loro nome e che giuridicamente ci si comporti di conseguenza per il peso che hanno e per il danno (invisibile evidentemente agli occhi di molti) che recano nell’anima di chi le ha subite!

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