Democrazia dove sei finita?

Lettera pubblicata sul MV di oggi.
di GADDO DE ANNA*

Ringrazio il consigliere regionale Renzo Petris per l’intervento pubblicato sul Messaggero Veneto il 25 aprile perché ha reso, più che leggibile, benissimo leggibile la mentalità reale dei Ds o dei loro rappresentanti. Ossia quella di un partito padronale che non ha la minima dimestichezza con ciò che sono i concetti di reale democrazia o, peggio ancora, dal suo punto di vista, di quelli di democrazia partecipativa, dove i cittadini contano davvero, dove non è solamente un voto espresso ogni tanto a dare quella “licenza di uccidere” di cui il nostro ineffabile si sente investito. Ha mai sentito parlare, Petris, tanto per fare un esempio, dei principii partecipativi esistenti in Agenda 21, dove le infrastrutture impattanti devono essere sottoposte al referendum di approvazioni per le cittadinanze interessate? Di solito il potere arrogante oggi gestore della cosa pubblica ignora (volutamente) tali principii perché scomodi, intralcianti, retrivi, noiosi, pedanti e quant’altro. Ha mai provato, il nostro signor Petris, a immaginare un mondo (un’Italia, un Friuli) senza assurde Tav, ma con una rete ferroviaria rafforzata e resa efficiente perché affidata a un gestore capace e non a uno, come ora, in perenne stato di confusione mentale? Ha mai provato a immaginare una conseguente diminuzione del traffico commerciale su gomma, così da rendere del tutto inutile e ridicolo l’ampliamento dell’attuale autostrada?<br />
Ha mai provato, ancora, a ragionare sul fatto che, invece di importare sempre più energia per, evidentemente, poterne consumare sempre di più, sarebbe invece logico (ma la logica è oggi nella politica?) investire sui risparmi energetici a tutto tondo, così da necessitare sempre meno dell’energia stessa? Si è mai azzardato a ragionare sul fatto che un altro mondo è possibile con meno industrie e un maggior recupero del territorio, con meno consumi e quindi con meno rifiuti, con una qualità della vita decisamente maggiore e quindi un miglior vivere assieme, anche perché non più costretti dal giro ozioso: lavoro-produzione-guadagno-consumo – rifiuti-lavoro-produzioneeccetera eccetera? Ha mai tentato di ragionare sull’assurdità dei rigassificatori come concetto, oltre che come impatto e pericolosità? Si è mai soffermato sul fatto (altri ci hanno già pensato, anche per lui) che nel giro di pochi anni si esauriranno le fonti energetiche, diciamo così, classiche? Il 2013 è l’anno del non ritorno secondo molti studi; e la cosa si sospetta sia vera, stante il fatto che le maggiori compagnie petrolifere sono anche le maggiori investitrici in ricerche tecnologiche per lo sfruttamento delle fonti alternative rinnovabili. Il nostro, evidentemente troppo indaffarato dal concetto dominante del business a ogni costo (soprattutto se sulle spalle degli altri), dall’arroganza di chi gestisce il potere ritenendosi depositario della verità rivelata e che di conseguenza non è nemmeno sfiorato dal dubbio laico di averle sparate grosse. Si guardi attorno, signor Petris: impari quali sono i reali valori della vita, la reale essenza della democrazia, il vero rispetto dell’altrui, la necessità assoluta, ogni tanto, di stare zitti. Avrà mai provato, il nostro, a dare una valutazione economica a un bel tramonto o al suono di un torrente? Sospetto che per lui, distratto da ben altri interessi tipici dei gestori del potere locale, queste siano cose senz’alcun valore perché senz’alcun interesse. Grazie, signor Petris, per il suo epifanico manifestarsi; grazie veramente. Sapremo certo ricambiare in occasione delle prossime elezioni, a lei e a quelli come lei.
*Rappresentante Sinistra Ecosolidale Friuli