Elettrodotti: la protesta unisce i confini.

L'incontro di venerdì sera serviva soprattutto per presentare la grande manifestazione transfrontaliera di fine mese, quando carnici e carinziani si ritroveranno sul Passo di Monte Croce Carnico per inscenare una protesta "internazionale" contro le ipotesi di elettrodotti lungo la Valle del But. Ebbene la notizia emersa, è che gli organizzatori di Carnia in Movimento hanno ottenuto un risultato importante, ovvero l'adesione alla dimostrazione (in programma alle 14 di domenica 30 settembre) della maggioranza dei sindaci dei comuni interessati dal passaggio delle tre alternative di infrastrutture. Ci saranno i primi cittadini di Paluzza, Cercivento, Sutrio, Arta Terme e Zuglio. Non ci sarà Cavazzo perchè il sindaco ha altri impegni. E probabilmente nemmeno quello di Tolmezzo, che all'incontro di venerdì non ha partecipato, così come la Comunità Montana della Carnia. E così, mentre nulla di nuovo sembra emergere sul fronte degli sviluppi nelle procedure autorizzative dei tre progetti in campo (Pittini-Fantoni, Burgo e Alpe Adria Energy line), in Carnia per non attenuare il dissenso e proseguire l'opposizione, ci si conta e si prende nota di chi manca. Contestate quindi le assenze di rappresentanti del capoluogo carnico, dell'assessore regionale Marsilio, dei parlamentari locali, tra spiegazioni oramai ripetitive, alle quali anche gli stessi sindaci hanno dimostrato insofferenza. Sono seguite prese di posizione in linea di principio unanimi, ma nella sostanza divergenti e mutevoli, ma ciò che con forza è stato ribadito, anche grazie alla testimonianza personale di Hannes Guggenberger del comitato carinziano Pro Gailtal, è che "non corrisponde a verità che, come ha scritto la Regione nella delibera del luglio scorso, l'Austria abbia posto il veto a qualsiasi soluzione interrata degli elettrodotti, consentendo solo passaggi aerei delle linee», ha rimarcato il primo cittadino di Cavazzo Dario Iuri, autore assieme al collega di Paluzza Maieron di una lettera indirizzata al presidente Riccardo Illy, attraverso la quale si chiede una smentita ufficiale all'atto amministrativo e per la quale si attende ancora una risposta ufficiale.