Friuli: alle superiori 13 docenti terranno le lezioni di fisica, storia e letteratura in marilenghe

In attesa di vedere attuata la legge regionale 29 del 2007, che prevederebbe l'introduzione del friulano a scuola, un'iniziativa introduce in forma «sperimentale» la marilenghe veicolare nelle classi. Lo rende noto la Provincia di Udine spiegando che «saranno circa 250 gli studenti delle scuole superiori della provincia ai quali nei mesi di marzo, aprile e maggio verranno proposte lezioni di fisica, sistemi elettrici, storia ma anche letteratura greca, inglese e tedesca, scienze e informatica utilizzando la “marilenghe” come lingua veicolare  in taluni casi integrata con interventi in lingue straniere (inglese e tedesco) già presenti nel curriculum scolastico»

 
La sperimentazione. La Provincia ha spiegato che l'iniziativa rientra nel progetto pilota «Laboratorio Clil in lingua friulana», sperimentazione avviata nell'anno scolastico 2009-2010, nata dalla collaborazione tra la Comunità delle Province friulane, l'Ufficio scolastico regionale, Scuole dell'autonomia, l'Università di Udine, l'Università Cà Foscari di Venezia, la Società filologica friulana e la Provincia di Udine che l'ha finanziata.
 
Le scuole coinvolte. Tredici i docenti che hanno aderito al progetto, altrettante le classi coinvolte distribuite in sei istituti superiori: l'Ita Malignani di Udine con i docenti Rodolfo Malacrea e Lorenzo Marcolini, il liceo Magrini di Gemona con gli insegnanti Matteo Fogale e Aldo Giavitto; il liceo Stellini di Udine con i professori Stefano Perini e Olga Maieron; l'Isis Solari di Tolmezzo con la docente Federica Cuberli; l'Ipsia Mattioni di Cividale con i professori Anna Bogaro e Gianni Pezzarini; il liceo scientifico Marinelli di Udine con le docenti Stefania Colavizza, Viviana Roiatti, Annamaria Rossi e Patrizia Zin.
 

Una risposta a “Friuli: alle superiori 13 docenti terranno le lezioni di fisica, storia e letteratura in marilenghe”

  1. aggiornamento del 25/01/2011

    Saranno circa 250 gli studenti delle scuole superiori della provincia ai quali nei mesi di marzo, aprile e maggio saranno proposte lezioni di fisica, sistemi elettrici, storia ma anche letteratura greca, inglese e tedesca, scienze e informatica utilizzando la marilenghe come lingua veicolare, in taluni casi integrata con interventi in lingue straniere (inglese e tedesco) già presenti nel curriculum scolastico.
    Giunta alla sua seconda fase, l’iniziativa rientra nel progetto pilota “Laboratorio Clil in lingua friulana”, sperimentazione avviata nell’anno scolastico 2009-2010, nata dalla collaborazione tra la comunità delle Province friulane, l’Ufficio scolastico regionale, scuole dell’autonomia, l’Università di Udine e l’Università Ca’ Foscari di Venezia, la Società filologica friulana e la Provincia di Udine che l’ha finanziata. Tredici i docenti che hanno aderito al progetto, altrettante le classi coinvolte distribuite in sei istituti superiori: l’Ita Malignani di Udine con i docenti Rodolfo Malacrea e Lorenzo Marcolini, il liceo Magrini di Gemona con gli insegnanti Matteo Fogale e Aldo Giavitto; il liceo Stellini di Udine con i professori Stefano Perini e Olga Maieron; l’Isis Solari di Tolmezzo con la docente Federica Cuberli; l’Ipsia Mattioni di Cividale con i professori Anna Bogaro e Gianni Pezzarini; il liceo scientifico Marinelli di Udine con le docenti Stefania Colavizza, Viviana Roiatti, Annamaria Rossi, Patrizia Zin.
    «Partito in via sperimentale – dice il presidente della Provincia Fontanini -, l’utilizzo del friulano come lingua veicolare nelle scuole superiori sta diventando gradualmente una prassi strutturata e stabile, nonché un ulteriore arricchimento dell’offerta formativa che, in questi giorni, gli istituti presentano a studenti e famiglie, in virtù della scadenza delle iscrizioni prevista per il 12 febbraio prossimo. Un’innovazione possibile – aggiunge Fontanini – grazie alla sensibilità dei dirigenti scolastici e all’impegno dei docenti che, sulla base del progetto, frequentano corsi strutturati ad hoc previsti dal protocollo, ma anche dei ragazzi che hanno accolto con favore questa proposta. Proposta che consente di dare una prospettiva europea alla nostra scuola e un futuro alla nostra lingua: più è utilizzata in ogni contesto, maggiori sono le chance che rimanga viva».
    Il percorso sperimentale Clil (Content and language integrated learning) in lingua friulana (la coordinatrice del progetto è la professoressa Rosalba Perini, che lo ha presentato anche in Sardegna nell’ambito della Conferenza regionale della lingua sarda, dove è stato ritenuto una best practice valido per le altre comunità linguistiche) è centrato sull’uso integrato della didattica veicolare che, garantendo il raggiungimento dei livelli essenziali di conoscenza disciplinare a tutti gli studenti, permette un uso vivo e contestuale della lingua minoritaria per l’insegnamento delle discipline, anche in ambito plurilingue. L’azione si basa su quattro momenti fondamentali: formazione dei docenti, lezioni sperimentali in classe (supportate da tutoraggio e consulenza online per i docenti), ricerca e riflessione, monitoraggio, valutazione, documentazione e produzione di materiali didattici validati.

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