Friuli: ambiente, occorrono interventi e soluzioni condivise

di ALDO DAICI
Sindaco di Artegna

Le recenti notizie apparse dopo la denuncia di un consigliere regionale del presunto inquinamento di un rio affluente del fiume Ledra in Comune di Gemona del Friuli, così come le segnalazioni di possibili sversamenti anomali del depuratore di Osoppo, e, non ultime, le indagini in corso sullo scarico del depuratore Cipaf nei Comuni di Buja e Osoppo, ripropongono il tema dello studio e della gestione dei corsi d’acqua a livello di bacino. Si continua ad assistere a rituali vecchi, del passato, con esposti, denuncie, articoli sui media, su singoli episodi circoscritti, dimenticando che la soluzione va ritrovata in un contesto più ampio di bacino idrografico ovvero l’area omogenea dal punto di vista geografico ed ecologico. Le alternative esistono: porto l’esempio proprio del bacino del fiume Ledra cui si riferiscono i recenti fatti citati in premessa. Nel 2007 gli 8 comuni rivieraschi (Artegna Buja, Gemona del Friuli, Majano, Magnano in Riviera, Montenars, Osoppo, San Daniele), con un accordo di programma, in cui Artegna è il Comune capofila, hanno costituito la Consulta di Bacino, di cui fanno parte, tra gli altri, le Università di Udine e Trieste, la Comunità Montana del Gemonese, l’Ecomuseo delle Acque, l’Ente Tutela Pesca e il Comitato Ledra, con finalità di studio, proposte di interventi e salvaguardia degli ambienti fluviali del bacino idrografico. Si era allora arrivati alla constatazione (e la ritengo una conquista culturale) che ciò che succede su un singolo punto di un reticolo fluviale non possa essere visto indipendentemente da ciò che sta a monte o a valle dello stesso. In questi anni, grazie anche a contributi regionali, ora purtroppo interrotti, e a collaborazioni scientifiche con le Università, la Consulta ha prodotto diversi lavori, i cui risultati sono stati distribuiti a tutti gli enti interessati. Dal monitoraggio chimico e biologico del fiume Ledra e Orvenco, anche usando nuove metodiche all’avanguardia e con campagne semestrali, allo stato dell’arte di tutti i depuratori comunali, a proposte per il miglioramento e armonizzazione della gestione paesaggistica, alla realizzazione di una prima mappa di comunità. Poiché i risultati di questi lavori sono stati divulgati si può affermare che la situazione complessiva del bacino del fiume Ledra è sufficientemente nota a tutti gli istituzionalmente interessati alla materia. Di più, la Consulta si è da tempo proposta all’Arpa come partner scientifico sulle seguenti direttrici fondamentali: monitoraggio della qualità delle acque, misurazioni delle portate, proposte sulle criticità antropiche che gravano sul bacino, didattica e promozione delle buone pratiche di gestione dei corsi d’acqua. Nonostante questi temi siano stati condivisi con Arpa e si sia raggiunto un accordo tecnico, non si è ancora arrivati a trovare la soluzione amministrativa. L’attività della Consulta, che va rilanciata e sostenuta in primis dai Comuni aderenti, è ora concentrata, assieme a ricercatori dell’Università di Udine, sulla realizzazione di un modello per la valutazione delle portate lungo l’asta del fiume, ormai sconosciute da decenni, e, se si troveranno le necessarie risorse economiche, sulla realizzazione di stazioni fisse di monitoraggio delle portate e dei parametri chimici e fisici. Ciò porterebbe a implementare un modello che consenta di valutare gli impatti di qualsivoglia evento di tipo alluvionale, piuttosto che siccitoso o di sversamento di inquinanti o di modifica delle derivazioni d’acqua esistenti, ma anche considerare preliminarmente gli impatti derivanti sull’intero sistema di bacino dalla realizzazione di singole opere idrauliche, in termini di quantità e qualità delle acque. In conclusione, la Consulta si propone come partner, per la Regione, Arpa e quant’altri interessati, e come un modello da sviluppare a disposizione di tutti gli enti pubblici per presidiare il bacino del fiume. Intervenire sulle questioni ambientali è un lavoro lungo e meticoloso, in cui servono visioni condivise, costanza, metodo, risorse, chiarezza su chi fa cosa, e aggiungerei amore e passione.