Friuli: gli orsi escono dal letargo, sono state fotografate le tracce

(g.sa. dal MV di oggi)

Due esemplari di orso si sarebbero risvegliati dal letargo, lasciando le inconfondibili tracce del loro passaggio in alcune zone della Valcellina e della Val Colvera: lo ha comunicato la Direzione regionale alle risorse forestali, che, tra Pala Barzana, malga Raut e la Val Pentina, ha rilevato e fotografato impronte di orso bruno, chiaramente impresse nello strato di neve ancora presente. Quelle di malga Raut risalgono alle prime ore del pomeriggio di mercoledì: la passeggiata di orme è apparsa molto fresca ed era rivolta in direzione Andreis. Recenti sono risultate anche le tracce rinvenute in Val Pentina-Cjol de Sass, che hanno senso unidirezionale verso l’interno della valle. Al momento non sono state scoperte altre tracce dell’animale in uscita da questa zona. Tale circostanza, considerata la contemporaneità della presenza di impronte fresche, nella stessa giornata e approssimativamente con gli stessi orari, ha fatto ipotizzare alla Direzione regionale alle risorse forestali la presenza di due plantigradi in risveglio dal letargo. Potrebbe, quindi, presto essere riavviata la caccia, per fini scientifici, a uno degli esemplare di orso che domina le valli e i monti del Maniaghese, che era stata stoppata alla metà di novembre dello scorso anno. Il posticipo delle operazioni, che prevedevano di intrappolare momentaneamente il plantigrado, si era reso necessario perché non c’erano le condizioni ideali per effettuare la cattura, in quanto la presenza dell’orso non era costante nell’area in cui erano state collocate le fototrappole, come aveva spiegato Stefano Filacorda, ricercatore del dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’università di Udine. La continuità è, infatti, una delle condizioni base per catturare il plantigrado e il fatto che a novembre le fototrappole non registrassero più la presenza dell’orso aveva fatto ipotizzare che l’animale potesse essersi già messo al riparo per svernare. Secondo le stime degli esperti, gli esemplari che popolano la regione sono otto, di cui due nella zona del Maniaghese e dintorni. Gli avvistamenti certi in quest’area sono tre: il primo, lo scorso luglio, in Val Settimana, nel comune di Claut, il secondo a inizio ottobre in Val di Gere, a Claut, e l’ultimo, il 22 ottobre, sul monte Fara, ad Andreis. Nel caso dei primi due avvistamenti, però, si tratta dello stesso esemplare, che con ogni probabilità è il medesimo che ha sbranato le pecore dell’allevamento di Doriano Mazzoli, sullo Jouf, a metà ottobre