Friuli: il Consiglio regionale, lo stuzzicadente e altre assenze


Arrivereste tardi al lavoro se vi pagassero oltre 10.000 euro lordi al mese? Io no di sicuro. E invece in Consiglio regionale a Trieste è successo un pò di tutto a causa delle assenze.   All’apertura dei lavori in Consiglio regionale, stamani, a Trieste, non c’erano piu’ di dieci consiglieri su 59. Per questo motivo, Edouard Ballaman, presidente dell’Assemblea del Friuli Venezia Giulia, ha sospeso i lavori per 10 minuti dicendo di essere ”molto deluso”. All’apertura prevista, alle 10, in Aula era presente il solo Presidente Ballaman. Mezz’ora piu’ tardi, cinque o sei consiglieri e diversi assessori della Giunta regionale. Troppo pochi, secondo Ballaman, per andare avanti con il primo punto all’ordine del giorno: la risposta a interrogazioni e interpellanze. Dopo la prima, Ballaman ha preso la parola, evidenziando gli spalti vuoti. ”Non e’ possibile andare avanti cosi”’, ha detto e ha sospeso i lavori. Ma non è finita: i consiglieri tardano ad arrivare in Aula, facendo slittare l’apertura dei lavori del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, e il Presidente dell’Assemblea, il leghista Edouard Ballaman, inaugura la ”politica dello stuzzicadente”. L’espressione e’ stata coniata dallo stesso Ballaman, che dopo l’ennesimo ritardo dei consiglieri nel prendere posto in Aula, ha aperto la riunione sfoderando platealmente uno stuzzicadenti che ha poi infilato nel campanello sul suo banco, facendolo suonare ininterrottamente per sollecitare i consiglieri a entrare in aula. Subito dopo Ballaman ha richiamato i consiglieri alla puntualita’. ”Voglio ricordare a tutti, e a me per primo, che le convocazioni d’Aula evidenziano l’ora d’inizio lavori. Non esiste il quarto d’ora accademico – ha aggiunto – ho qui uno stuzzicadente pronto a essere infilato nel campanello: fate in modo che lo usi il meno possibile. E’ necessario mantenere il numero legale – ha concluso – questo e’ un compito che spetta a tutta l’Assemblea”.