FRiuli: l’addio amaro di Zanin dal calcio dilettanti


di Cesare Zanin vicepresidente Asd Talmassons

Era nell’aria, ed è successo visto che le regole in corso lo hanno permesso. Ma io non ci sto! E lo grido ai vertici del calcio regionale, rei di aver partorito regolamenti assurdi, nella fattispecie quelli relativi ai play-off e ai play out, fregandosene delle società calcistiche che sono i veri pilastri della loro casa (o casta?) e che celermente si stanno sgretolando. Punto il dito però anche verso le società, specie quelle che hanno un cosiddetto potere politico maggiore, le quali hanno accettato supinamente quest’impostazione di fine campionato . Prima di accorgersi che qualcosa non va, però, come succede normalmente in Italia, ci deve scappare il “morto” e il primo decesso (spero a questo punto non sia l’unico) è la società che qui rappresento e in cui presto la mia opera di volontariato per 12 mesi l’anno: l’Asd Talmassons. Ci è capitato, ma non per caso, di concludere la stagione regolare in testa alla classifica del girone C di seconda categoria con 63 punti, frutto di 19 vittorie, 6 pareggi e 5 sconfitte, vantando la miglior difesa del campionato con solo 22 reti al passivo, in compagnia della Pasianese con la quale siamo stati spalla a spalla per l’intero torneo. Si deve stabilire chi delle due squadre accede direttamente alla categoria superiore e chi invece finisce nel calderone dei play-off. Ci fanno disputare uno spareggio tre giorni dopo l’ultima domenica di campionato, dal quale esce vittoriosa la Pasianese dopo 120 minuti vibranti e sotto una pioggia battente. Ne usciamo, oltre che sconfitti, anche provati sotto il profilo fisico e morale, con due espulsioni ingiuste sul groppone inflitteci da una direzione arbitrale arrogante, incapace di calarsi nel ruolo senza essere protagonista a tutti i costi. Espulsioni che si trasformano in squalifiche da scontare la domenica successiva (tre giorni dopo lo spareggio) nella partita di play-off. Ma scusate, cari Burelli & Co, perché ci avete penalizzato per una gara che abbiamo dovuto sostenere in più rispetto alla squadra che avremmo affrontato agli spareggi promozione? E perché non ci avete concesso qualche giorno di riposo in più per il recupero fisico dei giocatori? Persino in serie A, dove questo gioco è professione, si spostano partite di campionato anche al venerdì per ritemprare le membra in vista degli impegni nei tornei europei del mercoledì successivo. Così abbiamo disputato la prima gara di play-off con il Bertiolo ad armi impari e la sconfitta subita ne è la prova. Una gara secca in cui ci siamo giocati una stagione intera condotta sempre al massimo delle nostre possibilità, contro una formazione che si è classificata al quinto posto in campionato, distante ben 16 punti: un abisso. Ora le rimanenti gare che ci attendono, anche nella migliore delle ipotesi, ci consentiranno di posizionarci nella speciale graduatoria stilata dai geni della Federcalcio regionale dall’8º al 16º posto, fuori da qualsiasi possibilità di accesso alla categoria superiore, mentre il Bertiolo nella peggiore delle ipotesi e quindi anche con una sola gara vinta, si piazzerà tra i primi 8 posti e passibile quindi di eventuale ripescaggio. Con quali stimoli andremo in campo per le rimanenti gare, che serviranno solamente a prolungarci l’attività con conseguenti costi di gestione? In un sol giorno è stato smantellato il lavoro di una stagione intera, tanto valeva a un certo punto dell’anno adagiarsi e attendere con fiducia i play-off. Spero vivamente che questa paradossale situazione si ripresenti ancora in altre sfide prima della fine della stagione e allora sì che ci sarà da ridere. Una vera e propria ingiustizia sportiva perpetrata ai danni non di una squadra, ma di una comunità, che non premia il più forte bensì chi ha tirato troppo presto i remi in barca. Vadano allora in campo per le rimanenti gare i signori che si sono inventati queste regole: noi il nostro campionato lo abbiamo vinto e la classifica lo testimonia. Per quanto mi riguarda ho deciso, dopo questo amaro epilogo, di allontanarmi da questo mondo pallonaro, dove ormai i meriti non sono più riconosciuti e perché sento che sarà comunque e sempre una lotta impari con i gestori del calcio regionale. Un grazie di cuore a tutti i ragazzi, al mister e ai suoi collaboratori, il cui impegno è stato encomiabile, e un riconoscimento non meno importante meritano tutti quelli che hanno contribuito, me compreso, mettendo a disposizione il proprio tempo. Io scendo a questa fermata.<br /> 

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