Friuli: per Floramo il primo bilancio dopo quattro mesi alla Guarneriana

Numerosissimi gli studiosi che in questi mesi hanno chiesto di consultare i manoscritti;incontri con “i maestri” della ricerca storica; appuntamenti di “Guarneriana aperta” sold out. Più che positivo il bilancio dei primi mesi di attività per il direttore scientifico della Guarneriana Angelo Floramo, che a circa 4 mesi dal suo debutto alla direzione dell’antica biblioteca sandanielese anticipa anche quali saranno i prossimi progetti che vedranno protagonista la storica istituzione. «I primi mesi tra gli scaffali della Guarneriana sono scivolati via velocissimi – riferisce il direttore -. Quanto ai prossimi appuntamenti, continueranno le domeniche di Guarneriana aperta con cadenza quasi mensile, e così pure le presentazioni di libri e saggi che abbiano uno stretto collegamento con le fonti e i documenti presenti nella Biblioteca. Nella Settimana Santa esporremo al pubblico le più belle bibbie conservate nella biblioteca». «Per il 3 di aprile, festa della Patria del Friuli –anticipa Floramo -, stiamo invece progettando una serata in cui verrà esposto al pubblico un manoscritto antichissimo, un breviario aquileiese del secolo XI, con notazioni musicali che un gruppo di esperti paleografi farà “risuonare” per il pubblico, dando così voce e canto alle antiche pergamene» «Tra il 25 e il 28 aprile poi il noto dantista Piero Boitani, docente all’università di Oxford e alla Sapienza di Roma – prosegue il professor Floramo – , offrirà una lezione sul suo ultimo libro, “La grande storia delle stelle”, occasione per esporre il celebre Dante guarneriano». «Settembre, che non è poi così lontano, dovrebbe infine veder realizzato il progettoPestiferus, curato da Carlo Venuti. E a ottobre, il GuarneriusDay sarà un’occasione unica per celebrare la Biblioteca e il testamento che la rese pubblica. In quell’occasione, in collaborazione con Paolo Patui, ci sarà un percorso speciale – conclude Floramo – su Teobaldo Ciconi e i numerosi documenti autografi e inediti che la Biblioteca conserva».