Friuli: scissione di Edipower, le 26 centrali del Fvg cedute a una spa di Bolzano

di Elena Del Giudice.
Passano di mano 26 impianti idroelettrici friulgiuliani. Ovvero la quasi totalità del “patrimonio” utile alla produzione di energia idroelettrica della regione, che da Edipower andranno a Sel spa, Società elettrica altoatesina. A dare l’annuncio è A2A, la più grande multiutility italiana, che informa dell’avvenuta assemblea straordinaria della controllata Edipower e Cellina energy nel corso della quale è stato approvato il processo di scissione non proporzionale di Edipower. L’operazione prevede l’assegnazione a Cellina energy di un compendio costituito da un complesso di impianti idroelettrici di titolarità di Edipower e dei relativi rapporti giuridici. L’operazione rientra in un accordo-quadro che definisce i presupposti i termini e le condizioni nonchè i tempi di realizzazione dell’uscita dal capitale sociale di Edipower non solo di Società elettrica altoatesina, ma anche dei soci finanziari Banca Popolare di Milano, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e Mediobanca Banca di credito finanziario spa. A valle di questa operazione il capitale sociale di Edipower sarà detenuto al 100 per cento da A2A e «ciò comporterà per Edipower – spiegano dalla società – un determinante recupero in termini di competitività e per l’intero gruppo A2A una significativa semplificazione gestionale». Se A2A non dettaglia quali siano le centrali idroelettriche interessate dal cambio di proprietà, lo fa Sel Spa. «Abbiamo deliberato l’uscita di Sel da Edipower in cui deteniamo una quota oggi pari all’8,54 per cento. Grazie all’acquisizione delle quote minoritarie di diverse banche in aggiunta alla propria partecipazione in Edipower, Sel rileverà un parco di centrali idroelettriche nelle province di Udine, Gorizia e Pordenone». «Sel esce da una società nazionale in cui detiene una piccola quota di partecipazione – ha detto il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher – e questa quota minoritaria dell’8,5 per cento, viene convertita in un pacchetto di impianti idroelettrici in Friuli». «Con questa operazione – ha detto l’assessore all’energia Richard Theiner – cediamo la partecipazione in centrali a produzione fossile e guadagniamo un parco centrali che punta sulla produzione da energia rinnovabile». Il parco di centrali è quello che Edipower indica come “Nucleo di Udine”, che ha sede a Somplago di Cavazzo Carnico, e raggruppa gli impianti situati in Fvg e che utilizzano le acque del torrente Cellina, dei fiumi Isonzo e Tagliamento e di alcuni affluenti, comprese le dighe, le opere di derivazione, le stazioni elettriche e le pertinenze. Il Nucleo si compone di 8 impianti principali di cui 2 di grandi dimensioni (Somplago e Ampezzo), 6 di medie dimensioni (Barcis, San Leonardo, San Foca, Cordenons, Villa Rinaldi, Ponte Giulio) collegati alla rete ad alta tensione, e 18 minori collegati alla rete a media tensione. Della ventilata ipotesi di passaggio di mano del patrimonio idroelettrico del Fvg, ne aveva parlato per primo la scorsa estate Enzo Marsilio (Pd) che aveva chiesto, attraverso un’interrogazione alla giunta, che la Regione entrasse nella trattativa. E questo in considerazione che «la valorizzazione delle risorse idroelettriche è uno degli obiettivi strategici dell’amministrazione», e che avrebbe potuto essere interessante e remunerativo per il territorio costruire un progetto in grado di mantenere in loco la proprietà degli impianti.