Friuli: scoperta una frode nel settore delle competizioni sportive corse automobilistiche di rally

Una frode fiscale per oltre 43 milioni di euro, nel settore delle competizioni sportive delle corse automobilistiche di rally, e' stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Udine che ha arrestato l'ideatore della frode e denunciato altre sette persone. Le indagini hanno permesso di individuare un sistema stratificato di frodi fiscali attuate con l'emissione di fatture per operazioni inesistenti. A mettere in atto la frode era una persona gia' residente a Udine, tramite l'utilizzo di due societa', di fatto non attive.

di Alessandra Ceschia
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Dalle gare al Mugello al Motor Show di Bologna, dai circuiti di rally nazionali e quelli oltreconfine. Era questo il “core business” di Antonio Morassi. Ed è intorno a quel settore è maturato un giro d’affari che avrebbe permesso al 50enne di origine udinese, trasferitosi da alcuni mesi a Verrucchio in provincia di Rimini, di frodare il fisco dal 2005 a oggi per 43 milioni di euro. Questo l’esito della complessa operazione della Guardia di Finanza di Udine svolta sotto la direzione della Procura della Repubblica del capoluogo friulano che ha portato all’arresto di Morassi e alla denuncia a piede libero di altre sette persone. «L’azione investigativa del Nucleo di polizia tributaria – spiega il capitano Gabriele Bonavitacola – è partita due anni fa. Attraverso accurate indagini svolte fra Udine, dove l’uomo aveva fondato un’azienda, e Milano, dove ne aveva creata una seconda, ma anche diversi centri del Nord Italia, visto che l’attività fraudolenta si estendeva ben oltre il territorio regionale e raggiungeva perfino San Marino e alcuni paesi esteri. Abbiamo ricostruito le dimensioni di un sistema stratificato di frodi fiscali perpetrate mediante la sistematica emissione di fatture per operazioni inesistenti. Le sue due aziende “cartiere” di fatto inattive, infatti – aggiunge il capitano – erano state create per interporsi alle operazioni di sponsorizzazione e di noleggio». Nell’ambito dell’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Marco Panzeri, sono state avviate complesse analisi ricostruttive della geografia aziendale, numerosi gli esami di documenti da vagliare sotto il profilo giuridico-contabile, gli accertamenti bancari e finanziari. I militari hanno quindi ricostruito minuziosamente i flussi finanziari e le reali operazioni di noleggio delle auto da rally e delle relative sponsorizzazioni facendo affiorare l’illiceità del comportamento tenuto da diversi imprenditori che, con lo scopo di evadere l’iva e le imposte dirette avrebbero a vario titolo partecipato a quel sistema di false fatturazioni. Le numerose perquisizioni effettuate nelle sedi di svariate società nel Nord e nel Centro Italia operanti nel settore delle corse automobilistiche hanno comprovato le tesi investigative degli inquirenti. Finchè dalla Procura è partita la richiesta al Gip Roberto Venditti della custodia cautelare in carcere. Mercoledì pomeriggio il blitz compiuto dalle Fiamme Gialle nell’abitazione dell’uomo che è stato trasferito in via Spalato. È finito in carcere con l’accusa di emissione di fatture false, distruzione di documentazione e omessa dichiarazione dei redditi. Ascoltato dal giudice per le indagini preliminari ieri, l’uomo avrebbe mantenuto la linea del silenzio avvalendosi della facoltà di non rispondere.