Friuli: si spogliano davanti all’ispettore per evitare i controlli


Tempi duri per gli ispettori provinciali del lavoro. Credo che nessun corso di formazione frequentato, o nessun corso all’università ti spieghi cosa fare quando nel corso di un controllo, la "controllata" ti si spoglia davanti e … ci prova pure.   In condizioni normali l’ispettore avrebbe reagito diversamente.  A meno di non trovarsi all’interno di un night club . E con tanto di verbale tra le mani. Non è una barzelletta, ma la dura e non poco imbarazzante realtà di fronte alla quale si sono trovati gli ispettori dell’Ufficio di vicolo Stabernao, nel corso di alcuni dei controlli effettuati nei locali notturni della provincia.
«Una volta è successo anche a me – racconta il responsabile della Vigilanza dell’ex Ispettorato del lavoro, Mario Scalia – e devo dire che mi sono trovato in una situazione di grande difficoltà e forte imabarazzo». Tanto da chiedere alla collega donna che era con lui di sostituirlo e completare le pratiche di verbalizzazione al posto suo. «Lo fanno per ostacolare la nostra attività – continua Scalia –. Sono ballerine, anzi “figuranti di sala” come vengono definite oggi, e arrivano quasi tutte dai Paesi dell’Est. In tutti i night che abbiamo visitato, la loro posizione è risultata irregolare: non erano assicurate o avevano soltanto un contratto occasionale, invece di essere iscritte all’Enpals e di avere comunicato l’assunzione on-line al centro per l’impiego».<br />
Le verifiche nei locali notturni (discoteche, bar, night club e circoli privati) rientrano nell’attività che l’Ufficio ispettivo della Direzione provinciale del lavoro ha programmato in accordo con la Divisione amministrativa della Questura. Una collaborazione che, nel 2008, ha portato a 16 accessi ispettivi, da Udine a Lignano e da Cervignano a Tavagnacco. Poche le multe comminate ai gestori delle discoteche, dove sono stati riscontrati soltanto pochi casi di personale, per lo più baristi, non assicurati. Nel mirino dell’ex Ispettorato, nell’ambito di un filone di attività ben precisa, anche i ristoranti cinesi, dove sono stati trovati alcuni lavoratori completamente “in nero”.
Il sempre più stretto coordinamento con il Comando provinciale della Guardia di Finanza ha permesso inoltre di dedicare una parte significativa dell’attività alla verifica della normativa sugli appalti con le ditte straniere. E di riscontrare anche qui non poche situazioni di illecito utilizzo del personale, fatto arrivare dall’estero e pagato circa 300 euro in meno rispetto ai colleghi italiani, in violazione della legge sugli appalti e in difformità rispetto al permesso di soggiorno per lavoro che era stato loro concesso.
Ma da qualche settimana, sui tavoli dell’ufficio di vicolo Stabernao cominciano ad arrivare anche pratiche che parlano di mobbing. O meglio, di presunti casi di mobbing. Tre le denunce finora inviate, tutte da parte di donne impiegate in centri commerciali e pubblici esercizi dell’hinterland. Le verifiche da parte degli ispettori sono già partite e a breve le denunce saranno inoltrate anche alla Procura della Repubblica