Friuli: fine vita nella card sanitaria, il primo via libera dal Fvg

di Maura Delle Case.

Fugge in avanti il Fvg sul trattamento sanitario di fine vita. La terza commissione consiliare, presieduta da Franco Rotelli, ha infatti dato ieri il via libera alla proposta di legge sull’accesso al registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario (Dat). La norma – primo firmatario Stefano Pustetto (Sel) – si propone di facilitare ai medici l’accesso ai documenti che attestano la volontà del paziente sia in relazione al trattamento di fine vita che alla donazione degli organi: le volontà potranno essere depositate nelle aziende sanitarie, ma per i medici non saranno indicazioni vincolanti. A livello nazionale manca infatti una legge che vincoli il professionista al rispetto delle Dat, «ma è anche vero – ha detto Pustetto – che quando lascio una dichiarazione scritta quella può sempre essere impugnata nelle aule di tribunale, dar adito a un percorso processuale come accaduto nel caso Englaro». Allo scetticismo manifestato ieri dal consigliere Giovanni Barillari (Misto), secondo il quale la norma rischia d’illudere i cittadini sulla portata del registro, Pustetto ha rilanciato rivendicando la portata politica della scelta, «che spero presto sia seguita in altre Regioni così da consentirci di portare il tema all’attenzione del Parlamento». Composta da sette articoli, la proposta di legge è trasversale. Alla firma di Pustetto seguono infatti quelle dei consiglieri Bagatin, Cremaschi, Da Giau, Liva, Martines, Rotelli e Travanut del Pd, ma anche di Paviotti e Gregoris dei Cittadini, di Colautti del Nuovo centrodestra, di Ziberna e Novelli di Fi, di Tondo e Sibau di Ar oltre che del gruppo del M5s. All’origine ci sono le diverse iniziative nate spontaneamente. «Molti cittadini – ha ricordato ieri Pustetto – si stanno recando dai notai e ben 34 Comuni, tra i quali si contano i quattro capoluoghi di provincia, hanno istituito dei registri per il Dat. Preso atto di questo fermento, abbiamo pensato fosse opportuno dar omogeneità a quanto sta già avvenendo e individuato nell’azienda sanitaria l’ente più idoneo ad espletare tale attività». Il disegno di legge prevede che il cittadino intenzionato ad esplicitare le proprie volontà rispetto al trattamento di fine vita possa farlo rivolgendosi all’azienda sanitaria, che in caso di bisogno le rende disponibili al professionista attraverso la tessera sanitaria così che possa conoscere i desideri del paziente. La proposta di legge è stata approvata da Pd, Sel, M5s e dal consigliere Valter Santarossa, autore degli emendamenti che hanno modificato il testo base introducendo disposizioni per favorire la raccolta delle volontà di donazione degli organi e dei tessuti. Si è astenuto Barillari, come detto scettico sull’utilità del registro, mentre contro ha votato Marini (Fi) che alla commissione aveva proposto di sospendere la trattazione del provvedimento, ravvisando il rischio di un’impugnazione della norma da parte del Governo. Bocciata anche la richiesta dello stesso Marini di ascoltare le Diocesi e i medici. Ora la parola finale spetta all’Aula ma l’approvazione a questo punto è scontata.

Una risposta a “Friuli: fine vita nella card sanitaria, il primo via libera dal Fvg”

  1. E se all’ospedale ci sono dei medici obiettori di coscienza che non mettono in atto la richiesta di non rianimare?

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