Gemona: il consiglio comunale si compatta a difesa dell’ospedale

di Giusy Gubiani

Mentre Gemona si compatta a difesa dell’ospedale San Michele e in un gremitissimo consiglio comunale viene approvato all’unanimità l’ordine del giorno riguardante il nosocomio, giungono le prime confortanti notizie relative all’avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo Servizio dialisi e la riapertura degli ambulatori ginecologico e oncologico. Chiare le richieste politiche avanzate nei confronti della Giunta regionale nell’ordine del giorno in questione, risultato di un lavoro condiviso all’interno della conferenza dei capigruppi e partito da un primo documento del Comitato Cicogna. In primis, il nosocomio gemonese deve essere riconosciuto a pieno titolo come ospedale di rete, con la conseguente cancellazione dell’articolo 21 della legge Fasola. Non solo, si auspica che l’Azienda sanitaria 3 continui a gestire direttamente i servizi sociali e la disabilità e che gli enti locali, rappresentati in seno alla Conferenza permanente sulla sanità, possano esprimere pareri vincolanti in materia di programmazione sanitaria. Tra le richieste avanzate alla dirigenza aziendale, di natura più tecnica, compaiono appunto le richieste relative ai lavori della Dialisi e agli ambulatori sopraccitati. Mentre l’ambulatorio ginecologico è già attivo, quello oncologico riprenderà il 12 novembre. Per quanto riguarda invece la realizzazione del reparto Dialisi, i lavori inizieranno già nella seconda metà del mese di novembre e interesseranno l’intera area degli ambulatori. Indubbiamente però, a Gemona non basta. Ottenere la dignità di ospedale di rete è la battaglia delle battaglie, come ben esemplifica il primo cittadino Paolo Urbani, la condizione sine qua non tutte le altre richieste sono inevitabilmente destinate al fallimento. L’assessore alla sanità Vincenzo Salvatorelli, già direttore dell’ospedale di Gemona per oltre un ventennio, sottolinea la necessità di fare un balzo avanti, potenziando i servizi specialistici e mantenendo standard di sicurezza nelle diagnosi e nelle cure. Già nel 2010, sottolinea il consigliere di minoranza Sandro Venturini, il report regionale 2010 di valutazione della legge Fasola aveva evidenziato i buoni indici di funzionalità ed efficienza del San Michele che a fine ottobre, ricorda la consigliera di maggioranza Ester Zearo, sarà di nuovo sotto esame, questa volta da parte della Joint Commission con lo scopo di valutare gli standard di servizio e di sicurezza. Si schiera con determinazione a difesa del San Michele anche il neo consigliere Giovanni Scinto, appartenente al Pdl, con riferimento i Popolari – Liberali del senatore Carlo Giovanardi.