Gemona-Sequals: la parente povera della A4

Si fà un gran parlare dell’ampliamento della A4 e della nomina del commissario, ma se veramente fosse realizzata la Gemona Sequals, il traffico sulla A4 non esisterebbe più. Che la lobby dei costruttori e dei cementificatori non ne abbia mai abbastanza oramai è un fatto conclamato tanto che si allargherebbe un’autostrada per poi costruirne un’altra con lo stesso "target" di traffico.
Interviene sull’argomento la "Associazione per il no alla Gemona-Sequals" con una lettera al MV di oggi
  
 Sono veramente suggestive queste ricorrenze: come gli articoli di costume sull’estate torrida o sullo stato delle ferrovie, anche quello sulla strada Pedemontana ritorna a illuminare le fantasie agostane come un sogno di mezza estate, ma sarebbe meglio dire come un incubo ricorrente.<br />
Attorno al tavolo, come al tavolino di una seduta spiritica, si ritrovano neofiti e vecchie volpi della politica. Dice la sua anche qualche sedicente ambientalista pronto a immolarsi contro le casse d’espansione di Pinzano, ma del tutto indifferente ai destini del Tagliamento due chilometri più in su. Forse l’ambizione a nuotare nella politica ispira il nome di ambigue onlus.
Fuor di metafora, stiamo parlando del progetto della Gemona-Sequals, che come una risorgiva – ma assai meno limpida – riaffiora non si sa perché adesso e viene a riproporre un’idea contro cui tanto e in tanti si è combattuto. Come un castigo di Dio, siccome il progetto originario era stato tanto criticato, ne propone uno di gran lunga più devastante. Sì, un castigo di Dio, perché qualcosa di male dobbiamo aver fatto per subire nel tempo e nello stesso luogo prima un desolante spopolamento, poi la proposta di una diga, poi quello delle casse di espansione e adesso quello di un’autostrada che dovrebbe attraversare uno dei pochi bacini fluviali che tutta Europa ci riconosce come incontaminati e integri.
Chi oggi ne parla sembra ignorare o essersi dimenticato delle conclusioni della precedente valutazione d’impatto ambientale. Da cui emergeva che la costruzione di un’opera ben meno impegnativa di questa avrebbe compromesso irrimediabilmente il paesaggio, ma avrebbe compromesso ancor più la qualità dell’aria con emissioni di ossidi di azoto e Pm10 ai limiti – e in taluni tratti oltre i limiti – consentiti dalla legge vigente. Un manufatto in grado di devastare i laghi Pakkar, il tratto di fiume fra i ponti di Cornino e Pinzano, la confluenza dell’Arzino nel Tagliamento, il bosco ai piedi di Castelnovo. Tanto per ricordare che le preoccupazioni delle amministrazioni di Buja e Sequals non sono le sole.
Ma, ancora, una valutazione d’impatto ambientale che non era stata capace di dimostrare alcun vantaggio nel raffronto tra costi e beneficii e, più ancora, di rappresentare le possibili alternative di progetto come invece la legislazione prescrive. Forse i giovani convenuti non sanno, e i vecchi non ricordano più, che nello studio preliminare della Provincia di Pordenone delle tre alternative ipotizzate il cosiddetto tracciato storico attraverso la valle del Tagliamento era di gran lunga il più costoso e il più impattante, dato che si snodava a fatica fra ogni genere di siti d’importanza comunitaria (Sic), e Riserve naturali regionali, e biotipi, e aree di riferimento e aree di rilevante interesse ambientale.
Se mai una possibilità di sviluppo della zona esiste – ed esiste nell’artigianato e nel turismo – questa cura è peggio del male, perché sottrae a queste comunità la loro principale risorsa, che è l’ambiente. Né risolve i problemi della viabilità locale – tagliata fuori dal progetto –, viabilità che avrebbe bisogno d’interventi equilibrati, mirati, che sarebbero di costo contenuto. Se qualcuno avesse voluto fare l’interesse di queste valli avrebbe da tempo messo mano a queste problematiche.
Resta un apparente mistero: perché aprire un’arteria che convoglierebbe tutto il traffico dell’Est su di essa svuotando un’autostrada già esistente? Il prezzo per alleggerire il traffico locale sarebbe davvero sproporzionato. Ma naturalmente molti sindaci sono allettati dalla prospettiva di vuotare le loro strade gettando la “spazzatura” nella valle del Tagliamento, come una volta usavano fare in certi paesi in cui si riempivano le più belle forre di rifiuti. E chi questo traffico dovrebbe ricevere pensa – con ingenuità o malafede – di monetizzare il danno, chiedendo contropartite come chi vende un terreno di sua proprietà e sta vendendo invece la salute altrui e un territorio la cui perdita è irreparabile. Come sempre, incapace di risolvere con interventi coordinati il problema, la politica si affida all’opera faraonica forse perché si giustifica già solo per il vorticoso business che promuove.
Se sono questi il rispetto e l’amore per la terra friulana – già piccolo compendio dell’universo – che la politica sa manifestare, la distanza con questa politica sta diventando incolmabile e la sua idea del futuro del tutto inconciliabile con le aspirazioni delle prossime generazioni. Per quel che ci riguarda, la battaglia ricomincia.
Alberto Durì

13 Risposte a “Gemona-Sequals: la parente povera della A4”

  1. ANNA SERAFINI: lettera al MV del 03/09/2008

    Si parla tanto in questi giorni della reintroduzione nelle scuole dell’educazione civica e leggendo l’articolo del signor Durì, pubblicato tra la Posta dei lettori sabato 30 agosto scorso, tale novità sembra quanto mai opportuna: in un mondo ove ormai tutti i valori appaiono trascurati, dove ogni cosa risulta soggiogata da interessi economici e produttivi, risulterebbe necessario insegnare ai giovani l’educazione civica, ossia prima di tutto il rispetto per la persona umana e le sue ragioni. I nostri padri costituenti, grazie all’illuminato art. 2 della Costituzione, hanno permesso alla società odierna di riconoscere e tutelare diritti fondamentali, quali quello alla salute, all’integrità psicofisica e soprattutto alla vita umana; sì perché è anche di questo che dobbiamo parlare quando pensiamo alla realizzazione del nuovo progetto stradale della Cimpello-Gemona-Sequals. Sono una ragazza di 24 anni, nata e cresciuta sulla “chicane” di Comerzo (frazione di Majano) che, pur condividendo l’amore per la natura e riconoscendo la necessità di tutelare e valorizzare ambiente e territorio, crede che la vita umana debba comunque rimanere all’apice nelle prerogative e nelle scelte socio-politiche regionali.La direttrice Sequals-Gemona non rappresenta «un prezzo sproporzionato nell’intento di alleggerire il traffico locale», ma costituisce per gli abitanti dei nuclei attraversati dall’attuale tracciato della statale 463 una vera fonte di salvezza. Risulta estremamente semplice per chi, forse soltanto attraverso un cannocchiale, è in grado di scorgere la lunga colonna dei mezzi pesanti che quotidianamente percorrono la suindicata via e può ancora vedere i propri figli giocare a pallone in strada, professare l’integrità e incontaminatezza del bacino fluviale succitato. Nessuno degli ambientalisti convinti, che da anni ostacolano ogni progetto alternativo, si è mai fermato a riflettere che per chi abita, come me, lungo la 463, oltre alle polveri sottili e al monossido di carbonio che giorno dopo giorno coprono come una coltre scura le nostre dimore, oltre alle tonnellate di smog che ordinariamente siamo costretti a inalare, oltre al rumore che ruggente penetra impavido attraverso imposte e doppi serramenti rendendo impossibile il sonno, specie nelle torride notti agostane, la vita stessa è posta continuamente in pericolo; diventano infatti qui pericolose persino le attività giornaliere più banali: attraversare la strada al mattino per andare a lavoro, immettersi nella carreggiata in bicicletta, ma anche soltanto percorrere a piedi il marciapiede davanti casa, giacché non sono poche le tracce di pneumatici ivi impresse, segno indelebile e testimonianza tangibile di quanto possa essere evanescente la vita sulla statale 463. La mia non vuole essere un’invettiva contro i più fermi difensori dell’ambiente né tanto meno una lettera a sfondo politico e neppure una disquisizione sul possibile tracciato della nuova arteria, vuole semplicemente costituire un invito alla riflessione: perché da più di 30 anni nessuno ha mai considerato la qualità della vita degli abitanti della statale 463 quale obiettivo non necessariamente essenziale, ma se non altro importante ai fini della realizzazione della nuova direttrice? Convinta che questa mia lettera non inciderà certo sulle sorti della Cimpello-Gemona né influenzerà gli orientamenti della politica, ovvero le accese campagne delle associazioni ambientaliste da sempre contrarie alla realizzazione del progetto, spero quanto meno sarà in grado di sensibilizzare e destare animi e coscienze degli uomini, dei singoli cittadini di queste terre, comprendendo che per noi tale tracciato rappresenterebbe una “manna dal cielo”, altro che un “castigo di Dio” o una “cura peggio del male”. Vorrei concludere questo mio appello, che dà sfogo naturalmente ai pensieri di molti abitanti della mia frazione, con una proposta: perché prima di ricominciare battaglie serrate contro la Cimpello-Gemona, gli accaniti “avvocati” del Tagliamento o, prima, del Parco delle risorgive o forse, in un futuro, del monte di Muris o chissà che, non provano a trascorre qualche giorno nelle nostre abitazioni? Credo che ogni cittadino della statale sarebbe lieto di offrire e garantire loro ospitalità.

  2. Tutto quello che dici è giusto, ma le tue argomentazioni non risolvono il problema… In effetti la costruzione della Gemona-Sequals semplicemente TRASFERIREBBE il problema traffico e tutte le sue conseguenze altrove!

    Inoltre non sono molto sicuro che la costruzione dell’arteria, se verrà fatto pagare il pedaggio come si dice, porti ad una diminuzione del traffico sulla 463; infatti l’unico motivo per cui i camion passano su questa statale invece che sull’autostrada per Udine è che così sia accorciano la strada sia non pagano il pedaggio, ma secondo te, con la statale sempre lì, pagherebbero il pedaggio della Gemona-Sequals?

  3. PIERLUIGI MOLINARO Sindaco di Forgaria nel Friuli

    Alle volte mi domando se le assunzioni di responsabilità e la saggezza divinatoria di pensare che le scelte giuste stiano solo da una parte siano privilegio di pochi o esclusiva di chi forse pensa di essere custode unico del bene comune. Il bello della democrazia è avere anche opinioni diverse e confrontarsi su queste, non dettando giudizi o aforismi che nulla hanno da spartire con le scelte che si dovranno fare. Bisogna innanzi tutto ringraziare l’assessore regionale Riccardi per aver convocato un tavolo importante con tutte le rappresentanze territoriali neofite o vecchie che siano, ma sempre rappresentanti della maggioranza delle proprie comunità, altri che scrivono non capisco che cosa rappresentino e chi. L’amministrazione di Forgaria, rappresentata dal sottoscritto sindaco, come avevano fatto le amministrazioni precedenti, sempre di Forgaria, ha espresso su quel tavolo la forte volontà che la superstrada Gemona-Sequals venga portata a compimento, sapendo altresì, ed evidenziandolo in quell’incontro, le problematiche che un territorio come il nostro deve affrontare nel passaggio di tale opera e le conseguenze che si rifletterebbero nel tempo. Le analisi non sono l’assunto di poche menti, ma queste sono state affrontate da chi ieri viveva e ancora oggi vive sul territorio. Una vallata vive e deve crescere economicamente e turisticamente sviluppando quelle infrastrutture che permettono un afflusso agevole e non problematico, deve permettere alle nostre aziende di investire sul territorio per continuare a offrire posti di lavoro, così da permettere alle famiglie di vivere in zone disagiate e mancanti di alcuni servizi, deve permettere ai nostri giovani di continuare a studiare e lavorare senza essere costretti sempre a trasferirsi, deve permettere di guardare verso quei paesi e quelle comunità vicini territorialmente, senza pensare che sia così complesso raggiungerli. Dobbiamo pensare in maniera pluralistica, non solo per il bene personale, perché magari siamo emigrati da una vita caotica e vogliamo egoisticamente che il silenzio regni nel proprio giardino, non dobbiamo finire come certe comunità che nella paura delle scelte si stanno spegnendo. Abbiamo anche altre problematiche da affrontare e in quella sede l’abbiamo fatto presente, rimarcando la necessità di intervenire sulla viabilità esistente; servono interventi concreti sulle provinciali che collegano la località Cimano a San Daniele del Friuli, la località Cornino a Peonis, bisogna completare il collegamento che dai Glicini porta verso l’incrocio della borgata Costa. Più problematica, ma di vitale importanza, è la soluzione dei sottopassi che collegano due zone artigianali, dove la maggior parte delle famiglie ha un posto di lavoro e dove risiedono importanti attività sia nel mio comune sia nel vicino comune di Vito d’Asio. Penso che un’amministrazione debba confrontarsi con queste problematiche socio-economiche importanti per una vallata, dobbiamo pensare alla vita dei nostri anziani e dei nostri giovani, poi di seguito dobbiamo cercare di realizzare quel sogno che si chiama progetto turistico, cercando di conciliare gli investimenti strutturali con la mentalità di una popolazione che dovrà radicalmente cambiare i propri aspetti relazionali. In quella sede, abbiamo anche evidenziato come il territorio di Forgaria è quello sicuramente che subisce più di altri il passaggio della superstrada, abbiamo affrontato civilmente e pacatamente le problematiche del sito dei laghetti Pakar, del passaggio sul Tagliamento, evidenziando che dobbiamo trovare soluzioni adatte e non impattanti. Ma la cosa più importante è che nel tempo la cittadinanza si è espressa, le categorie hanno manifestato palesemente la loro volontà; forse le distanze tra la politica e l’appartenenza di chi invece vuole erigere barricate per diventarne protagonista non ci vedono partecipi, perché ciò che un’amministrazione rappresenta è il riflesso di un’investitura data dalla sua cittadinanza. Poi ognuno è libero di esprimere il proprio dissenso, relazionare le proprie ragioni, supportare le proprie scelte, per cui poi verremo giudicati. Il lavoro di questa amministrazione è di un continuo confronto con gli enti gerarchicamente superiori e con le amministrazioni che condividono la responsabilità di queste scelte. Sono passati molti anni e non ho visto amministrazioni o pseudo-comitati battersi per interventi strutturali sulla viabilità esistente, scrivere lettere o lanciare proclami per rimarcare delle assenze pesanti, per rimarcare un’assenza di investimenti per migliorare tale viabilità, così per avere quella forza per dire che c’eravamo e opporsi così oggi a un’opera obsoleta, che forse lo è lo stesso, ma forse erigere un muro alla superstrada investe gli attori di un protagonismo più evidente, forse lo dico ingenuamente o in malafede, però qualche dubbio mi rimane. Questa amministrazione, oltre a sedersi al tavolo con l’assessore regionale e gli altri sindaci e le due Province, si è già mossa in questi mesi segnalando, avendo incontri, sollecitando fino ad arrivare a delle missive pesanti verso quegli organi che hanno il compito di risolvere i nostri problemi di viabilità, senza attendere quelle soluzioni calate dall’alto che alle volte devono essere mediate, ma sappiamo anche che ci sono delle regole e su queste dobbiamo confrontarci perché rappresentiamo un’istituzione, non qualcosa di diverso, e i primi a rispettare le regole dobbiamo essere noi, confrontandoci, facendo emergere quelle problematiche che rendono difficile la vivibilità in un centro come il nostro. Abbiamo scelto di essere presenti per costruire, non per opporci e basta, costruire per le nostre comunità per una crescita che permetta ai nostri paesi di non diventare dormitorio dei centri più grossi, o diventare solamente il verde che qualcuno ha desiderato per una vita. Chi è cresciuto e vissuto in questo paese ha l’orgoglio di vedere le proprie vie segnate dalla vita di un paese illuminato dai suoi cittadini.

  4. Sindaco… si vergogni! Spero vivamente che qualcuno riempia di cemento forgaria (si l’ho scritto volutamente in minuscolo).

  5. Mega centrali a biomasse di Pontebba e Tarcento: la politica VOLEVA IMPORRE dall’ALTO due centrali esageratamente grandi e la popolazione, TUTTA, ha detto NO!

    Popolazione non informata dalla CASTA politica che pensa di poter essere l’unica deputata a decidere.

    Ora – luglio 2009 – la CASTA politica è stata costretta a ritirare i due progetti e le due mega-centrali a biomasse non si faranno più.

    Signor sindaco di Forgaria, chi deve decidere è la sua comunità e non LEI!

  6. E’ scioccante vedere come ormai il denaro possa annebbiare la mente delle persone, ed è ancora più grave il fatto che queste persone rappresentino i cittadini.

    Spero vivamente che il sindaco Pierluigi Molinaro abbia scritto queste cose sotto forti pressioni esterne perchè auspicare la costruzione di un inutile serpente di cemento e asfalto che distruggera il panorama, l’ecologia e la natura della zona, fa rabbrividire.

    Affermare che la Gemona Sequals servirà all’economia della regione è da bugiardi e disonesti..

    Questa nuova autostrada servirà solo ad Impregilo a lucrare sull’unica regione ancora verde d’Italia.

    Mi chiedo perchè il sindaco non proponga anche la costruzione di un bel deposito di scorie nucleari o magari una discarica di rifiuti tossici.

    Anche queste cose portano lavoro e soldi.

    In Germania abbattono i piani regolatori prevedono il minor utilizzo possibile del suolo.

    In Italia la regolamentazione è in mano agli speculatori del cemento e quando si va a toccare una delle poche aree rimaste intatte dovrebbe far pensare tutti e sopratutto coloro che ci rappresentano.

    Caro sindaco la Gemona Sequals non serve a niente e a nessuno e se non vuole essere ricordato per aver promosso tale scempio faccia un passo indietro sopratutto perche nessuno prenderà mai l’autostrada per andare al lavoro a 10 Km..

    A Venezia vi è un problema di parcheggi ma nessuno ha mai pensato di costruirne uno in piazza San Marco perchè è un patrimonio da tutelare.

    Forgaria non ha monumenti storici ma ha un paesaggio e una natura che è tale da millenni e nessuno dovrebbe mai pensare di distruggerla.

  7. la Cimpello Gemona si deve fare per dare sviluppo ad un’area povera di infrastrutture. Chi non lo capisce o fa finta, probabilmente è prezzolato da le lobbies contrarie

  8. Se non avessero costruito il ponte di Cimano e Pinzano anche mia sorella sarebbe probabilmente nata a Spilimbergo come me e invece che andare alla sagra del prosciutto di San Daniele avrei trovato piu’ comodo quella delle rane di Travesio…

  9. si può costruire con impatto ambientale minimo. Questa opera è molto importante e servirebbe a snellire il traffico non solo sulla a4 ma anche tra Gemona e Sequals visto che molti camion già fanno questo percorso per non parlare poi di quando sarà terminata la a28 e poi in seguito per il 2015 la Pedemontana Veneta, l’intasamento allora sarà assicurato se non si prendono provvedimenti immediati.

  10. sarebbe opportuno a questo punto che qualcuno si degni a pubblicare una bozza dell eventuale progetto…e magari raccogliere critiche e pareri costruttivi….

  11. Si, con la Sequals – Gemona si avrà l’allegerimento del traffico sulla statale 463 ma nessuno intravede il pericolo che questa strada possa intercettare buona parte del traffico che transita sull’autostrada con complessivo aumento dei livelli di inquinamento che si abbatteranno sulla zona? 
    Facendo quest’opera sarebbe compromesso l’ambiente ed il paesaggio della zona, i soli elementi su cui far leva per far decollare il turismo che, altrimenti, prenderà la via della Carnia e del Tarvisiano.
    Dario

  12. è non facedndola che si compromette l’ambiente ed il turismo perchè le strade intasate di traffico allontanano i turisti e avvicinano i tumori.

  13. la Pedemontana Veneta ha già iniziato a muoversi e sarà terminata tra 5 anni. Fanno presto a passare. Se la Gemona Sequals e il raddoppio di corsie sulla cimpello sequals non saranno fatti in tempo l'intasamento da TIR è assicurato. Tutti gli autisti dell'Est pur di risparmiare sulla strada e quindi sul gasolio usciranno a Gemona per andare in direzione Venezia Milano. I loro TIR non sono il massimo come rispetto ambientale

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