Klagenfurt: Governo austriaco “non verseremo più neanche un euro”, Land della Carinzia verso il fallimento

di Marco Di Blas.

La partita a poker tra il governo austriaco e i creditori di Hypo Bank si è conclusa ieri, alle 17.30, quando i due giocatori hanno messo sul tavolo le carte. La proposta di chiudere la drammatica controversia accettando un rimborso delle obbligazioni della defunta banca carinziana ridotto al 75% del loro valore nominale (8,25 miliardi, anziché 10,2) è stata respinta. Chi ha perso? Forse entrambe le parti. I creditori, perché incasseranno probabilmente meno di quegli 8,25 miliardi offerti loro in parte dallo Stato e in parte dal Land Carinzia, che si era dichiarato pronto a dissanguarsi, pur di fare la sua parte. Ma ha perso sicuramente anche lo Stato, che ora si troverà a dover decidere se lasciare la Carinzia al suo destino, con il probabile fallimento. Il comportamento di entrambe le parti ha una propria logica. Per i creditori non si trattava soltanto di una questione, pur importante, di soldi, ma di riaffermare il principio che, se un credito è assistito da una garanzia pubblica (in questo caso la garanzia prestata a suo tempo dal Land Carinzia), questa va integralmente onorata, per non creare un precedente. Altrimenti in futuro qualsiasi altro Stato o regione federale potrebbe seguire l’esempio austriaco. Per lo Stato il problema è di proteggere il proprio bilancio – che ha giù subito devastanti scossoni dal disastro Hypo Bank – lasciando la Carinzia al suo destino, cioè il fallimento. Oppure il governo ora si vedrà costretto a intervenire in aiuto del suo Land, per evitare costosi contenziosi giudiziari che durerebbero sicuramente anni, facendo ingrassare legali e periti, e per proteggere la piazza finanziaria austriaca che uscirebbe compromessa e inaffidabile se un Land fallisse? Il ministro delle Finanze Hans-Jörg Schelling, in margine a un consiglio dei ministri che si è tenuto ieri, ha confermato la sua linea di fermezza: lo Stato non verserà più un euro ai creditori della sua ex banca e questi dovranno vedersela con il Finamzmarktaufsicht (Fma), l’organo di vigilanza sulle banche e sulle società quotate in borsa. Che cosa accadrà ora? In primo luogo si dovrà attendere lunedì, quando si conoscerà ufficialmente quali creditori e per quale importo hanno respinto l’offerta. L’esito sfavorevole al governo austriaco lo si conosce già, perché tra quelli che hanno confermato il loro rifiuto è anche un pool di banche tedesche titolari di obbligazioni Hypo Bank per circa 5 miliardi, vale a dire oltre un terzo dei credito complessivo. Perché l’offerta fosse operativa bisognava che almeno due terzi dei creditori la approvasse. A questo punto entrerà il gioco l’Fma, che stabilirà un taglio del debito e indicherà l’importo di cui i creditori dovranno accontentarsi. Se, per esempio, l’Heta Asset Resolution (la bad bank, che sta amministrando i crediti in sofferenza di Hypo e il patrimonio mobiliare e immobiliare confiscato ai clienti insolventi della banca) verserà ai creditori 5 miliardi, i restanti 6 miliardi andranno richiesti al Land Carinzia, in quanto garante. La Carinzia ha già annunciato di voler contestare sul piano giudiziario la validità di quelle garanzie. Se in quella sede dovesse risultare perdente e fosse condannata a pagare, il fallimento sarebbe inevitabile e i creditori potrebbero rivalersi sul suo patrimonio. Che cosa sia pignorabile e che cosa non lo sia è oggetto di discussione tra esperti, non esistendo precedenti di Länder falliti. Secondo alcuni, quasi nulla di ciò che il Land possiede può essere pignorato, per cui i creditori si troverebbero con un pugno di mosche. Ma altri ritengono invece che i creditori potrebbero metter mano persino sulle entrate fiscali, paralizzando praticamente l’intera operatività del Land.