Le gjespe

Vespa: come dire, il simbolo della nazionalità. O almeno così la pensano i vespisti doc friulani che hanno incrociato i modelli e le storie del mezzo che ha segnato un’epoca in occasione del primo raduno organizzato dal Vespa club di Udine. Rosse, blu, viola verdi, arancioni, tutti i colori sgargianti, con sidecar da immortalare a dovere, hanno dipinto piazzale Chiavris, diventato ieri mattina il parcheggio di un tempo che fu e rinasce dalle sue ceneri, cooptando persino la new generation.

Non ci sono solo i vespisti con qualche capello bianco nascosto da caschi vecchio stile, anche non omologati (ma su questo i vigili chiudono un occhio…), ma giovanissimi ragazzi che fanno coincidere la vespa con un modo di vivere tutto particolare, come spiegava il popolo dei 700 che, dopo lo start, ha percorso i luoghi friulani fino a Spessa. «Sta riprendendo l’amore per questo mezzo», conferma il presidente del club udinese, Athos Puntil che annuncia il raduno come appuntamento fisso.