Mandi Bruno

Lutto nel mondo della canzone. Bruno Lauzi, è deceduto questa notte a Milano. Il cantautore aveva 69 anni e da tempo era affetto dal morbo di Parkinson e ad aprile erano state diagnosticate delle metastasi tumorali al fegato. Con Umberto Bindi, Gino Paoli e Luigi Tenco era considerato uno dei fondatori della cosiddetta "scuola genovese".

Lauzi era nato all’Asmara nel 1937 ma era cresciuto a Genova. Dopo il ’56, Lauzi trasferitosi a Varese, conosce e collabora con Piero Chiara alla nascita del quindicinale politico liberale "L’Altolombardo"; scopre la canzone francese di Brassens, Brel, Aznavour e compone il brano che darà l’impronta a tutta la sua produzione artistica futura: "Il poeta".

Si trasferì poi a Milano e iniziò a frequentare e conoscere l’ambiente artistico di quegli anni, dai "Gufi" ad Enzo Jannacci e a lavorare al mitico "Derby" di Milano.

Alla fine degli anni Sessanta Bruno Lauzi conobbe Lucio Battisti ed entrò nella sua casa discografica: la "Numero Uno". Sono gli anni di brani storici quali "E penso a te", "L’aquila" e "Amore caro, amore bello".


Lauzi, inoltre, fu anche autore. E vinse vari premi della critica discografica con canzoni cantate da lui o scritte per altri quali "Lo straniero" per George Moustaki, "Quanto t’amo" per Johnnny Holliday, "L’appuntamento" per Ornella Vanoni, "Piccolo uomo" per Mia Martini. Scrisse, inoltre, canzoni per bambini tra le quali"La tartaruga", e "Johnny Bassotto"

Sei anni fa, con le prime serie manifestazioni del morbo di Parkinson, Lauzi moltiplicò le iniziative. Decide di diventare discografico ed editore di se stesso: fondò una propria casa editrice (" Pincopallo") ed insieme a Maurizio Fabrizio pubblicò uno degli album più significativi della sua carriera, "Il dorso della balena".

Solo pochi giorni fa la notizia che a lui, vincitore del Premio Tenco 2006, sarebbe stata dedicata la rassegna della canzone d’autore 2006 in programma dal 9 all’11 novembre al Teatro Ariston di Sanremo.