Moria delle api: le aziende tentano di far ritirare il dercreto sulla sospensione dei neonicotinoidi

In queste settimane alcune aziende produttrici di sementi per il mais stanno diffondendo comunicati e volantini agli agricoltori, nei quali si chiede agli stessi di fare pressione sulla Regione e sulle associazioni agricole di rappresentanza affinché si arrivi al ritiro del Decreto del Ministero della Salute che ha sospeso in via cautelativa l’utilizzo dei neonicotinoidi per la concia delle sementi.

Tali sostanze sono state sospese in via precauzionale, perché ritenute responsabili dei numerosi casi di moria delle api, prevalentemente nelle Regioni del Nord Italia (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e altre).

“La Regione Piemonte è stata tra le prime, sin dalle prime avvisaglie, a farsi carico del problema della moria di api – spiega l’Assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco – Le analisi scientifiche, affidate all’Istituto Zooprofilattico su campioni prelevati secondo un protocollo formale approvato dalla Sanità, hanno accertato che i neonicotinoidi sono tra i principali responsabili della morte di migliaia di api, fenomeno che, oltre a danneggiare direttamente gli apicoltori, rappresenta una minaccia per l’ecosistema. Le api infatti sono degli insostituibili rilevatori dell’equilibrio ambientale. E’ su queste basi che ci siamo mossi presso il Ministero dell’Agricoltura e della Salute chiedendo, con le altre Regioni, la sospensione cautelativa delle sostanze nocive per poter individuare e rimuovere gli effettivi ambiti di contaminazione ”.

“Nello stesso tempo – prosegue l’Assessore – abbiamo incontrato i rappresentanti delle aziende produttrici di sementi dando loro la nostra disponibilità a un confronto costruttivo, nella consapevolezza dell’impatto economico di tale provvedimento. Abbiamo ribadito la nostra piena disponibilità, sulla base di modalità concrete che potessero portare al superamento del problema, a farci promotori presso il Ministero di una verifica sperimentale e, in caso di risultati positivi, di richiedere insieme alle altre Regioni la revoca del provvedimento. Il comportamento di alcune aziende che, invece di approfondire le modalità tecniche di superamento di un problema esistente, scientificamente e analiticamente provato, diffondono informazioni false e allarmistiche, ci lascia sconcertati.

Vorrei rassicurare gli agricoltori sul fatto che la Regione sta seguendo con grande serietà il problema della moria di api e della sospensione dei neonicotinoidi, per mettere in atto tutte le azioni finalizzate alla massima riduzione di impatto sulla produzione degli altri settori, in particolare del settore maidicolo. Credo il comparto abbia bisogno della massima collaborazione di tutti per trovare soluzioni percorribili e non di agitazione per la piazza che portano allo scontro di interessi senza sbocco.Una sperimentazione seria consentirà, tra l’altro, di accertare le cause della moria di api, un problema importante per la salute di tutti.”

 

Che cosa sono i neonicotinoidi e cosa prevede il Decreto di sospensione.

I neonicotinoidi sono principi attivi con cui vengono ricoperti i semi di mais (“concia”) con funzione di difesa del seme da insetti e parassiti. Il loro rilascio in aria nella fase di interramento si è dimostrato fortemente tossico anche per le api. Su 27 campioni di api morte analizzati dall’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, 24 sono infatti risultati positivi a tali sostanze.

Alla luce di queste risultanze e ad analoghe rilevazioni in altre Regioni, e in seguito alla richiesta della Commissione Politiche Agricole a nome delle Regioni, il Ministero dell’Agricoltura ha richiesto al Ministero della Salute un intervento di sospensione. Il Ministero della Salute, sentita la Commissione Fitofarmaci, ha emanato il Decreto 17 settembre 2008 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 221 del 29/09/2008) che stabilisce la “sospensione cautelativa dell’autorizzazione all’impiego per la concia di sementi dei prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive clothianidin, thiamethozam, imidacloprid e fipronil”. Analoghi provvedimenti sono già stati presi da altri Stati dell’Unione Europea.

Il caso dei bieticoltori: la sospensione dei neonicotinoidi va rivista.

Il Decreto Ministeriale citato (17 settembre 2008) estende la sospensione di impiego alla concia del seme bietola. Tuttavia, tale seme è “confettato”, ovvero avvolto da una sostanza inerte, che trattiene i principi attivi eliminando i rischi di dispersione ambientale. Inoltre la bietola viene raccolta prima della fioritura e la semina avviene in periodo che non coincide con la fase di attività delle api.

“La sospensione di utilizzo dei neonicotinoidi nel caso delle bietole appare ingiustificata – afferma l’assessore Taricco – e vanno accolte le preoccupazioni espresse dai bieticoltori. Lo faremo presente al Ministero augurandoci che in questo caso la decisione venga rivista, in quanto non sussistono condizioni di pericolo.”

La sospensione dei neonicotinoidi non è stata prevista per frutteti e vigneti in quanto non si sono registrati significativi casi di moria di api in prossimità di tali coltivazioni. I fenomeni interessano prevalentemente le coltivazioni di mais.

“Credo in questa fase – conclude l’assessore Taricco – serva grande buon senso e volontà di tutti, non di cavalcare gli opposti interessi ma di trovare soluzione a un problema che esiste. Noi non siamo contrari all’uso dei neonicotinoidi, in ogni caso ed in ogni modo, siamo contrari all’uso di neonicotinoidi quando questi causano moria delle api e contaminazione dell’ambiente. Vanno trovate soluzioni tecnicamente in grado di salvaguardare la produzione del mais senza distruggere le api. È il concetto che abbiamo espresso alle rappresentanze delle industrie sementiere, continuiamo a credere che questa sia la strada corretta per affrontare e risolvere il problema.

Volantinaggi, peraltro anonimi, e incitazioni allo scontro, peraltro basati su informazioni parziali e non veritiere, non ci pare siano costruttive. Spero veramente a breve possiamo ragionale su proposte concrete in grado di approntare soluzioni per la prossima campagna maidicola.

La produzione di miele in Piemonte, in un’annata media, è tra i 3 e i 4 milioni di Kg l’anno.