Ovaro: Maestri regionali del Novecento in mostra per tutto Agosto

 

Maestri regionali del Novecento ad Ovaro

Tra preziosi componenti e oggetti di arredo, quest’anno da Mazzolini ad Ovaro si snoda una carrellata davvero unica che mette in mostra una importante esposizioni di opere pittoriche e scultoree di maestri regionali del Novecento. Sfilano nomi tra i più prestigiosi, protagonisti che hanno scritto pagine suggestive ed uniche della nostra arte regionale.

Gli incanti delle nevicate ed i silenzi alpini sono poeticamente interpretati da Marco Davanzo e da Giovanni Napoleone Pellis; le suggestioni tardo ottocentesche sono lette con delicata malinconia da Enea Ballarini, Antonio Coceani e da Luigi Bront; i richiami alle correnti Valori Plastici e Novecento sono rivissuti con pennellate sapienti nelle figure e nature morte di Federigo Righi, Pietro Lucano, Edgardo Sambo. Per rimanere nell’ambito della prima metà degli anni Cinquanta, degna di nota è una interessante opera del triestino, nato a Vienna, Vito Timmel, alcuni anni fa riscoperto e giustamente valorizzato in un testo di Claudo Magris, messo in scena dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Dalle scelte figurative, degnamente rappresentate anche da Enrico Ursella e da un delicato vaso di fiori di Edoardo Devetta, si passa alle sperimentazioni degli anni Sessanta e Settanta con Tranquillo Marangoni, Giorgio Celiberti, Gianni Borta, Sergio Altieri, Giuseppe Zigaina, Pino Furlan, Nino Perizzi, Maria Teresa De Zorzi, Dora Bassi, Mario Braidotti, Gianna Marini e altri ancora, per ritornare infine alla corrente paesaggista con i delicati e soffusi acquarelli di Luigi Vidoni, di Melisenda de Michieli Vitturi e alle esplosioni cromatiche di Gianni Centazzo

Figurano anche due preziosi rami sbalzati e una scultura in pietra di Giulio Cargnelutti (a cui recentemente il Comune di Tolmezzo ha dedicato una retrospettiva in occasione dei cento anni dalla sua nascita).

Ci sarebbero ancora molte osservazioni da annotare, ma lasciamo che il visitatore scopra questo mosaico di linguaggi d’arte, dove la provenienza, friulana o triestina dei protagonisti e le scelte espressive adottate, che spaziano dai filoni figurativi e quelli più astratti e sperimentali, colloquiano a meraviglia con la sapienza antica dei tessitori di tappeti persiani e orientali, con la perizia di artigiani del legno, del vetro e dell’argento di qualità; a suggellare infine quarant’anni di attività e passione instancabili di Paolo Mazzolini.

Durante il mese di agosto: aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.30.