Paluzza: malghe di proprietà comunale assegnate a un’azienda austriaca

di Gino Grillo.

Latitano i malgari della Carnia e il Comune assegna i pascoli a un’azienda austriaca. La giunta aveva avviato a inizio primavera un bando per l’affitto delle superfici pascolive e dei fabbricati delle malghe di proprietà comunale Pal Piccolo, Pal Grande Inferiore (con esclusione dei locali adibiti a casera) e Pal Grande Superiore i cui contratti di affitto erano scaduti a fine ottobre dell’anno scorso. «Riteniamo – ha sintetizzato il sindaco Elia Vezzi – sia interesse del Comune sostenere l’attività produttiva locale in quanto concorre alla funzione pubblica di cura dell’ambiente e dell’immagine paesaggistica del nostro territorio, principio fondamentale per la sua vocazione turistica». Una necessità quella di mantenere attiva l’attività di monticazione e pascolo dettata pure per evitare l’avanzamento dei boschi e il conseguente soffocamento dell’alpeggio. Per questo nuovo bando l’amministrazione comunale ha deciso di rendere obbligatorio il fatto che i pascoli fossero effettivamente monticati. A volte accade che le varie aziende assumano la gestione dei pascoli per rispondere alla necessità di mantenere la percentuale di territorio, per la questione dello spargimento dei liquami, in proporzione con il numero di capi di animali detenuti. Non sempre però questo accade e appezzamenti di terreni pascolivi rimangono sulla carta assegnati alle aziende, ma gli animali, bovini e ovini, a volte non vengono portati all’alpeggio, il che determina l’avanzamento del bosco. Non avendo il Comune ricevuto alcuna richiesta da malgari locali, nonostante il bando favorisse le aziende agricole e zootecniche locali o dei territori vicini, e nessuna offerta è arrivata in municipio dalle aziende carniche, l’amministrazione successivamente ha deciso di affittare i pascoli tramite la trattativa privata. Altro vantaggio, in termini di punteggio per vedersi assegnata la gara, era l’esperienza maturata dall’azienda in fatto di conduzione di pascoli montani. La mancanza di offerte italiane ha portato il Comune ad assegnare per 7 anni i pascoli all’azienda austriaca Gressel per un importo di 2.500 euro annui. L’azienda già conduce alcune malghe confinanti con quelle italiane, site in territorio austriaco. Non manca una nota polemica dal municipio. «I nostri malgari – dicono in municipio – brontolano quando si concedono le malghe ad aziende non carniche, ma non hanno risposto al bando, forse perché avevamo fatto obbligo di monticare effettivamente i pascoli in quota».