Paluzza: Telealtobut niente frequenze, la fine di un sogno

di Domenico Pecile.

Il 1° settembre 1982 a Paluzza, nel caratteristico vicolo di San Giacomo al numero civico 2 nasce “Tele cente”. Nasce dalla passione e dalla sperimentazione di Battista Muser che all’epoca aveva 37 anni, faceva e fa il commerciante e aveva una smisurata passione per la radio. Nasce dalla lui quest’iniziativa e dallo spirito avventuriero di Pieralberto Morassi. L’emittente si propone fin da subito di promuovere, valorizzare e divulgare prevalentemente avvenimenti artistico-culturali carnici quali riti tipici religiosi, notiziari in lingua italiana, friulana e timavese, manifestazioni artistiche e sportive, sagre, feste, mostre, inaugurazioni, spettacoli teatrali, nonché documentazione filmata delle attività e delle assemblee comunali locali e della Comunità Montana dalla Carnia. Dalle 19 alle 24 sul canale uhf 25 si apre una finestra sulla Carnia che inizialmente potranno vedere solamente gli abitanti del comune di Paluzza. Il direttore responsabile di questa emittente televisiva è Toni Martini. Fra i primi collaboratori troviamo: Alberto Morassi, Emidio Zanier, Barbara Zanier, Monsignor Mario Monaco «Ricordo – commenta Muser – la prima giornata di lavoro prché a Paluzza quella giornata si disputava il Palio delle “Cjarogiules”, una gara particolarmente amata da queste parti. Si tratta di trasportare lungo il paese un carico di legna: una bella fatica per i concorrenti. Bene, quel giorno feci alcune riprese con una telecamera e un videoregistratore antidiluviani e le ho misi in onda la sera. Ma ma ero riuscito a fare anche alcune dirette. E fu subito un successo, perché la gente non era abituata a vedersi in tv, soprattutto in zone come le nostre. Sì, fu una giornata davvero emozionante». Sono passati 30 anni dal quel “mitico” primo settembre e “Tele cente” – che dieci anni fa divenne Telealtobut – chiude i battenti. Perché lo spiega lo stesso Muser che racconta, anzi, legge la decisione del Ministero per lo sviluppo economico pervenutagli da pochi giorni e che sancisce il the end per l’emittente. «In seguito alla prcedura di cui al bando di gara indicata in oggetto relativo alle domande di inserimento nella graduatoria di revisione del piano di assegnazione delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre nella regione Friuli Venezia Giulia – si legge – si comunica che codesta associazione per la rete indicata in oggetto per la graduatoria predisposta ai sensi dell’articolo 3 del bando pubblicato sul sito istituzionale di questo Ministero, non si è classificata in posizione utile al fine dell’assegnazione di una frequenza di tecnica digitale». Da qui, dunque, la richiesta di dismissione immediata delle trasmissioni e la conseguente “morte” di Telealtobut. E di certo il contentino promesso della corresponsione di un «indennizzo proporzionato alla popolazione» ha quasi il sapore di una beffa. «Il mio commento – argomenta Muser – è che non avrei mai pensato che ciò potesse accadere. Hanno fatto un bando a livello nazionale, ma non sanno neppure cos’è la Carnia. A Paluzza abbiamo pochi canali e quindi posto per noi ce n’era e non soltanto per noi. Non so davvero cosa sia successo. Attualmente si trasmetteva giorno e notte. L’utenza era più che buona. Sì, è un patrimonio che se ne va per logiche che nulla hanno a che vedere con le specificità dei territori più periferici che evidentemente continuano a pagare colpe non loro»

5 Risposte a “Paluzza: Telealtobut niente frequenze, la fine di un sogno”

  1. Caro Tita,
    come tuo vecchio collaboratore sono molto dispiaciuto: immagino per te chiudere la tua creatura. Coraggio. Ciao

  2. Labbiamo vista nascere insieme ,veramente un grande peccato,un abbraccio caloroso a tutti voi

    Marino

  3. Collaboro con un altrettanto importante tv locale :videotelecarnia. ..ma mi dispiace per questa notizia…per la poca considerazione data a tab! Tramite le trasmissioni di questa emittente ho conosciuto e apprezzato persone come gina marpillero e questo mi ha spinto a comprarne i libri a conoscere com era la carnia vista con gli occhi di una scrittrice che l amava forse piú di noi! Bellissime le interviste a don sandro naiaretti che non ho conosciuto ma che ho fatto mie attraverso uno schermo. Come dico spesso a battista due emittenti su un piccolo territorio ricco di tradizioni usanze e soprattutto persone di valore sono storia…. memoria. Non si spegne solo un emittente…ma si toglie alle persone la possibilitá. Di riconoscersi….ritrovarsi. La carnia ha bisogno di essere…..di essere ascoltata…di esistere ma a pochi importa…forse solo a chi ci vive…

  4. Caro TITA, Caro AMICO TITA, sono veramente amareggiato per questa assurda decisione. Conosci la nostra comune passione per la radio e per la TV quella VERA , quella della GENTE PER la GENTE. Ci ha visti impegnati agli arbori delle televisioni qui in Carnia a montare ripetitore ovunque per far rimbalzare il segnale di quelle TELEVISIONI che adesso ti hanno tolto la vita senza minimamente tenere in cosiderazione l’enorme patrimonio culturale e di VITE che in tutti questi anni ha “Girato” con la tua inseparabile Telecamera. Tita Sono serpre stato tuo amico e lo sarò sempre. Dario di TRELI.

  5. Gentilissimo Muser,
    ti ho preso in giro tante volte per la tua passione,
    ma oggi non posso che esprimerti il mio dispiacere per le tue trasmissioni che, anche amici di Monza, apprezzavano meravigliati per una emittente così piccola e così piena di valori umani.
    Un cordiale saluto a te e a Gabriele.
    Ci mancherete nei vostri racconti.
    Alvio e Angela Craighero

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