Peasariis: i 200 anni dei cugini di Pesariis. Il segreto? Lavoro, libri e allegria

di Gino Grillo.
Non capita tutti i giorni di avere in famiglia due persone che festeggiano 100 anni di vita. È successo a Pesariis, dove abitano Valentino Solari, nato il 18 gennaio 1916, e Leonida Gonano venuta alla luce il 7 febbraio dello stesso anno. Nati in piena emergenza, quando queste zone erano teatro della Grande guerra, poi hanno dovuto convivere con le tragedie della Seconda guerra mondiale, quando anche nelle famiglie della val Pesarina si sono insediati i cosacchi al seguito del terzo Reich di Hitler. Ma Leonida e Valentino ce l’hanno fatta, hanno superato le avversità di quei periodi e in questi giorni hanno festeggiato assieme due secoli di vita. Due persone ancora in gamba, certo non mancano gli acciacchi dell’età, a volte occorre alzare un po’ il tono della voce per farsi sentire, ma tutto sommato se la cavano. Valentino vive da solo e sa badare a se st6esso. «Non avrei mai creduto di arrivare sino qui – rivela Valentino –, ne ho passate tante. I ricordi più brutti risalgono ai sette anni che ho dovuto trascorrere in guerra». Una vita di lavoro in fabbrica alla Solari prima e nella fabbrica di proprietà, ancora attiva, nel settore degli orologi. «Ho vissuto 69 anni con mia moglie Pia, con la quale ho condiviso la gioia di 5 figli: Amanzio, Verio, Pino, Lucia e Grazia». Figli che fanno spesso visita al centenario della vallata, fiero di chiarire che è ancora autonomo. «I mi basti, o sai fami da mangiaa, no mi mancje nue» attacca in friulano spiegando che si arrangia, sa farsi da mangiare e non si manca nulla. La ricetta per una lunga e sana vita, per lui, sta nel lavoro e nella lettura. «Da quando sono in pensione, non sono mai stato con le mani in mano: bisogna tenersi sempre occupati – mette in chiaro. Leggo il giornale ogni giorno e passo diverso tempo a leggere». Libri sulla grande guerra e, ultima lettura, la trilogia di Ken Follet che tiene sul tavolo accanto a sé. Da qualche tempo è costretta su una sedia a rotelle invece la cugina Leonida, affidata alle cure di Lyubov Lehan, «una badante ucraina bravissima», racconta il figlio di Leonida Aulo che abita a Passons ma che, quasi ogni giorno con la moglie va salutare la mamma. Quando le gambe non hanno più retto la mamma, è stato costretto a trovarle una sistemazione in una casa adatta alle sue necessità, senza scale. Anche Leonida, che oltre ad Aulo ha anche un altro figlio, Gianni, ha la sua ricetta della longevità: cantare, cosa che fa spesso e non solo sotto la doccia, lavorare di uncinetto e fare “scarpets”. «Ricordo – rammenta – che anche da giovane, quando con la gerla si saliva in montagna, non si stava con le mani in mano, ma si lavorava di uncinetto o si «pontavin suelis di scarpets».