Pontebba: il giallo di Studena, in arrivo più profughi dei residenti in paese

di Domenico Pecile.
Il sindaco di Pontebba, Ivan Buzzi, allarga le braccia al termine del breve intelocutorio al quale pone il sigillo con un «io ho messo le mani avanti». Una preoccupazione la sua, che non districa quello che è diventato il “giallo” di Studena. Un piccolo mistero che oggi stesso dovrà affrontare pubblicamente all’osteria “Al Buono” sollecitato in ciò da una veloce, ma efficace raccolta di firme con la quale i concittadini chiedono preoccupati di sapere quanto ci sia di vero circa l’ipotesi che l’albergo Valgleris dovrà ospitare alcune decine di profughi. Tutto ha inizio diversi giorni fa quando l’albergo, di proprietà di una Fondazione goriziana recentemente ristrutturato ma chiuso, viene aperto per consentire a un gruppo di donne del luogo di effettuare una robusta pulizia. Il motivo? A loro è stato semplicemente riferito che le pulizie sono propedeutiche alla riapertura dell’albergo destinato a ospitare profughi. Ad informare le donne è stato lo stesso neo-proprietario o affittuario dell’albergo, un pakistano che – sono le parole di Buzzi – è anche titolare dell’albergo “Al Quadrifoglio” di Verzegnis ora utilizzato per l’accoglienza di immigrati. «Ho conosciuto questa persona – spiega il sindaco – qualche giorno fa e mi ha riferito che vorrebbe utilizzare l’albergo per ospitare profughi. Io ho messo le mani avanti. È chiaro che non sarei d’accordo, anche perché la struttura è a cinque chilometri dal capoluogo in mezzo a un gruppo di case dove vivono i 27 abitanti di Studena». Buzzi precisa di avere contattato la prefettura e che gli sarebbe stato riferito che non c’è nulla di ufficiale e che pure la Cri avrebbe già messo le mani avanti. E di questo parlerà oggi con i suoi concittadini che chiedono rassicurazioni. «Noi – aggiunge – abbiamo un accordo con la Prefettura secondo cui la struttura demaniale denominata “veterinaria” una volta ristrutturata ospiterà 25 profughi. E a quel punto la quota-immigrati di Pontebba sarebbe già satura». E sul “giallo” di Studena irrompe anche il sindaco di Tarvisio, Renato Carlantoni. «Alcune settimane fa – spiega – l’assessore Torrenti ha convenuto presso l’esecutivo Anci e alla presenza dei presidenti degli ambiti sanitari la suddivisione dei richiedenti asilo nei vari Ambiti, ripartendoli proporzionalmente alla popolazione. Nell’ambito di nostra competenza, l’AA3, che comprende i territori della Valcanale, Canal del Ferro e Gemonese, erano previste 100 persone». Per Carlantoni quel piano è ragionevole, perché condiviso e perché ha una logica di equità nella gestione dell’emergenza nei vari territori regionali. «Ora però – insiste -, se confermato l’arrivo di 40 persone a Studena Alta, se confermato l’arrivo anche a Chiusaforte di un ulteriore contingente di persone, sommato alle presenze a Fusine e a Pontebba, vista la già presenza di 29 persone a Venzone, nell’ambito della AA3 risulterebbero esserci 147 richiedenti asilo. Spero vivamente che qualcuno mi smentisca sui numeri, ma se così non fosse siamo di fronte al solito caos di competenza che regna sulla materia: la Regione che pianifica un percorso e la Prefettura che ne fa uno indipendente».