Prato Carnico: quella posta a giorni più o meno alterni

di Loris Leita.

Sono un fedele e amareggiato utente di Poste Italiane spa. Dopo aver letto, sul Messaggero Veneto, molteplici lettere di lamentele, mi sento in dovere di segnalare i continui disservizi riscontrati dal sottoscritto. Un paio di mesi fa mi è stata spedita una lettera (fortunatamente non un’utenza in scadenza come capitato ad altre persone) partita da Tolmezzo; l’annullo del francobollo è stato apposto a Padova 11 giorni dopo e, dopo una “cavalcata” di ben 400 chilometri, ha raggiunto la lontana Val Pesarina dove finalmente mi è stata recapitata dopo ben 34 giorni. Premetto che detta località dista una trentina di chilometri dal capoluogo carnico. Altro disservizio: nelle ultime due settimane (tra fine aprile e i primi dieci giorni di maggio) il  quotidiano “Messaggero Veneto” al quale sono abbonato, e che dovrebbe essere puntualmente consegnato, viene recapitato a giorni alterni assieme alla posta ordinaria. Mesi fa le eccelse menti di Poste Italiane dpa vararono il “progetto” di riorganizzazione del servizio – vedi chiusura definitiva o parziale di diversi uffici postali, recapito della corrispondenza a giorni alterni – garantendo comunque la consegna dei quotidiani dal lunedí al sabato, ma come dice un vecchio proverbio tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Potessi io prendere provvedimenti, queste persone, con poteri organizzativi e decisionali, farebbero sicuramente parte della categoria dei lavoratori in “mobilità”. Inoltre consiglio a Poste Italiane dpa di svolgere il loro lavoro offrendo un servizio continuativo agli utenti, lasciando vendere libri in libreria, le biciclette, computer eccetera agli addetti dei vari settori.