Presidenza Cciiaa: Legacoop stoppa Bertossi

LegacoopNo ad accordi sottobanco sulla presidenza della Camera di Commercio, specialmente se il candidato da sistemare è un ex assessore regionale della giunta Illy.  L’altolà è firmato dal presidente regionale di Legacoop Renzo Marinig, il cui messaggio ha un preciso destinatario: Enrico Bertossi, indicato nel prossimo consiglio camerale in quota al settore dei servizi alle imprese. Marinig chiama in causa le altre categorie, a partire da Confindustria: «Valduga mi disse che sulla presidenza c’era già un accordo. Noi però non sappiamo quali ne siano i contenuti: se l’accordo c’è venga fuori, perché da quando ci si è messa di mezzo la politica si è scatenato il mercato delle vacche». Tutto nasce dall’esito delle elezioni regionali. Che ha portato al ripescaggio di un candidato pesante come Bertossi, capace di mettere in discussione l’annunciata conferma di Giovanni Da Pozzo (Ascom) alla presidenza e di Adriano Luci (Confindustria) come vice, nominati 11 mesi fa in seguito alle dimissioni di Valduga. Chiamato in causa da Marinig, quest’ultimo precisa che «quella di Da Pozzo e Luci era una designazione a lungo termine», non limitata cioè all’attuale mandato. «Se la scelta è per Da Pozzo – incalza Marinig – siamo d’accordo. Ma siamo pronti a votare anche per Bertossi, a patto che il suo nome sia il frutto di un accordo tra tutte le categorie». Questo vale per la forma. Sulla sostanza, invece, Marinig ha molto da ridire: «Bertossi è stato un ottimo assessore. Però non sta scritto da nessuna parte che vada risarcito».

Ma dietro alla presa di posizione di Legacoop c’è anche una questione di rappresentanza: «Siamo stufi di portare le borracce, vogliamo correre per vincere». Cioè contare di più nelle poltrone che contano, mentre in Camera di Commercio la cooperazione si sente defraudata di un posto: quello che nell’attuale consiglio spetta al presidente di Idealservice Enzo Gasparutti e che nel prossimo, per rotazione, toccherà a Confcooperative con Giampaolo Zamparo. «L’uscita di Gasparutti – tuona Marinig – è uno schiaffo a tutto il movimento cooperativo, tanto più che Idealservice è iscritta anche a Confindustria. Se deciderà di ritirare l’adesione, Confindustria se la prenda con se stessa. Ricordo che Idealservice fattura 50 milioni». Ma il nodo Gasparutti, assicura Marinig, non ha nulla a che fare con la questione Bertossi, come scritto ieri dal Gazzettino: «Non ho mai detto che Bertossi ha preso il posto a Gasparutti, né che Gasparutti vada nominato in quota a Confindustria