Salviamo il lago Aral

Blogeko.info, anima ambientalista del network di CommunicaGroup, lancia un’iniziativa che merita di essere rilanciata e a cui hanno già aderito Ecoradio e Greenplanet.net.

Ecco quale:Sta scomparendo lentamente: sembra essere questo il destino inesorabile del lago Aral, al confine tra Kazakistan e Uzbekistan. Per questo vi chiedo un minuto di attenzione per decidere se apporre la vostra firma nella petizione che abbiamo organizzato e che si prefigge come obiettivo quello di porre all’attenzione del Governo Italiano la terribile agonia che sta vivendo ormai da anni il lago asiatico.Quello che infatti, una volta, era il quarto lago più grande del mondo, è ormai ridotto ad appena un quarto delle sue dimensioni originarie. La causa? Disgraziati esperimenti durante il periodo sovietico con l’obiettivo di sfruttare i suoi immissari per l’irrigazione.Ora la parte nord del lago, grazie alla costruzione di una diga e al progetto di una seconda, sta lentamente "rinascendo", mentre la parte sud è destinata a scomparire. E sembra che al governo kazako non dispiaccia affatto, anzi questo gli permetterà di attingere con più facilità ai ricchi giacimenti di petrolio e gas naturale della zona. Il nostro scopo: vogliamo sensibilizzare il Governo Italiano su questa vicenda, affinché se ne faccia portavoce presso l’Unione Europea.

Per leggere e firmare: Una petizione per il lago Aral