di Monika Pascolo.
Sappada scende in piazza per protestare contro le lungaggini dell’iter della richiesta di passaggio al Friuli. A 7 anni dal referendum per diventare «friulani» – al quale ha votato sì oltre il 90% dei cittadini – il Comitato per il «trasloco» dalla provincia di Belluno a quella di Udine, di fronte al silenzio romano (la pratica è arrivata nella capitale nel 2013 dove è ferma alla V Commissione Bilancio del Senato), chiama a raccolta i sappadini e promuove un corteo nelle vie del centro dolomitico: l’appuntamento è venerdì 22 maggio, alle 17, nel piazzale di fronte Borgo al sole per sfilare, mentre i negozi abbasseranno le serrande, fin davanti al Municipio.
«Noi facciamo parte del Friuli storico e ci sentiamo friulani», ribadisce Quinz. D’altra parte Sappada è nella Diocesi Udine e addirittura la sua squadra di calcio milita nel campionato carnico. Non solo: «I sappadini nascono e si curano a Tolmezzo e la gran parte dei nostri giovani va a scuola a Udine; e poi non dimentichiamo che fino al 1966 il nostro catasto aveva sede nel capoluogo carnico».
A sollecitare una risposta da Roma non saranno soltanto i cittadini di Sappada. Perché in piazza ci sarà anche l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco <+evidenza>Manuel Piller Hoffer. «In vista della riforma degli enti locali anche noi vogliamo capire al più presto con chi dobbiamo ragionare. Ora – dice il primo cittadino – siamo con un piede da una parte e uno dall’altra è ciò impedisce di pianificare il futuro; per questo sollecitiamo il Parlamento a prendere al più presto una decisione».
In piazza – è già arrivata la conferma –, sarà presente pure il numero uno della Provincia di Udine, Pietro Fontanini (mentre si attende risposta all’invito anche dai sindaci della fascia friulana a ridosso del centro dolomitico). «Il passaggio di Sappada al Friuli farebbe un gran bene alla nostra regione – commenta –; ammiro i sappadini e quello che in termini di sviluppo turistico sono stati in grado di fare nella loro vallata; con il loro arrivo, con un collegamento più diretto con Sappada, anche l’Alta Val Degano, oggi in grosse difficoltà, potrebbe trarre beneficio». E aggiunge: «Dispiace che le decisioni debbano essere prese così lontano e da persone che non conoscono il nostro territorio, con le sue problematiche e la sua identità. Visto che due Regioni si sono già espresse – afferma Fontanini –, Roma dovrebbe solo ratificare questa volontà con una legge».
Bene così.