Socchieve: con l’avanzo di amministrazione il Comune paga la metà della Tares

COMUNE DI SOCCHIEVE

di Tanja Ariis.

La Tares rischia di far chiudere bar e ristoranti del paese? Il consiglio comunale decide allora di pagare, con l’avanzo di amministrazione la metà della tariffa (che riguarda i rifiuti, e i servizi definiti indivisibili, gestiti dal Comune e utilizzati da tutti i cittadini, come illuminazione pubblica, polizia locale, manutenzioni del patrimonio comunale e gestione dei cimiteri) per questi locali che hanno anche un ruolo sociale in questi contesti. Le tabelle ministeriali infatti impongono parametri che, indipendentemente dal volume d’affari, presumono la produzione di un certo quantitativo di rifiuti per le diverse tipologie di utenze e tra le più penalizzate vi sono appunto bar e ristoranti. Ma nei paesi di montagna per i piccoli locali, specie di questi tempi, il giro di affari è molto limitato, riuscendo talvolta a malapena a coprire le spese, e ritrovarsi a pagare con la Tares anche 10-12 volte di più rispetto a quello che pagavano, fino al 2012, di Tarsu significherebbe per molti esercizi chiudere. Così il consiglio comunale nella seduta di mercoledì ha affrontato la questione, protraendo la discussione sul regolamento e le nuove tariffe Tares fino a oltre l’una di notte per arrivare compatto alla decisione: per evitare la chiusura di ristoranti e bar metà della Tares la paga il Comune con l’avanzo di amministrazione. «Le utenze domestiche – spiega il vicesindaco, Albino Toson – non si trovano con importi molto diversi da prima, il problema grosso è per bar e ristoranti che però nei nostri paesi hanno anche una funzione sociale. Il problema da noi, come in quasi tutta la Carnia è che già così le attività rischiano di chiudere, se poi gli si fa pagare con la Tares anche 12 volte quello che pagavano prima, chiudono di sicuro. Si può passare anche da 380 euro a 4.300 euro». «Abbiamo deciso – prosegue Toson – di intervenire pagando la metà della Tares con l’avanzo di amministrazione per questi locali». Il provvedimento riguarda le utenze non domestiche che superano il coefficiente di 5, che a Socchieve sono bar e ristoranti. «Ci mettiamo 12 mila euro – spiega ancora il vicesindaco –, con una media di mille euro ad attività per circa una decina di esercizi. È un modo per incentivarli, in fondo sono anche posti di lavoro». Il bilancio non ha apportato aumenti di imposte né ha operato tagli su assistenza e scuola. L’avanzo di amministrazione è di circa 150 mila euro. Di essi, «circa 100 mila euro l’anno – spiega ancora Toson – derivano da malghe e dal taglio dei boschi di proprietà: tagliamo dai 3 mila ai 5 mila metri cubi l’anno che consentono di valorizzare, con una gestione oculata, la risorsa bosco e di trarne anche benefici in termini economici».