Sutrio: dopo la casetta i cartelli sulle salite dei ciclisti

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A.S. da MV di oggi

I nuvoloni neri, gli ennesimi di questo pazzo mese di luglio, hanno consigliato gli organizzatori ad annullare la tradizionale manifestazione Fasin la Mede, ma anche senza la “magia” del fieno ieri lo Zoncolan è stato raggiuto da centinaia di turisti. Attività ricettive piene, stand enogastronomici frequentati. Insomma, una domenica che dimostra ancora una volta come la montagna carnica sia una risorsa cui il turismo regionale deve aggrapparsi per rialzare la testa. I numeri che arrivano dal mare e pure dai monti non sono positivi, anche a causa del maltempo che sta togliendo giorni e giorni al calendario estivo delle vacanze, tuttavia lo Zoncolan dimostra come se i servizi ci sono, se c’è l’offerta, arrivano anche le presenze. In questo contesto ieri è stata significativa la breve cerimonia organizzata dal Comune di Sutrio per l’inaugurazione della casetta in legno posizionata dall’inizio del mese in cima allo Zoncolan, a quota 1.730, proprio dove per cinque volte, l’ultima il 31 maggio scorso, è arrivata una tappa del Giro d’Italia. Può un edificio in legno di pochi metri costituire una svolta nel turismo della Carnia? Sembrerebbe azzardato, invece non lo è. Perchè solo il fatto che la casetta sia diventata realtà dimostra come andare d’accordo tra comuni limitrofi, che per anni si sono ignorati o persino contrastati, è possibile. Sutrio, Lauco, Ravascletto, Ovaro e Comeglians, unendosi per realizzare il progetto della casetta, hanno dimostrato che l’unione in Carnia può davvero fare la forza. Ecco perchè ieri c’erano tutti i rappresentanti di quelle amministrazioni comunali. C’era l’organizzatore delle tappe friulane del Giro, e “inventore” dello Zoncolan, Enzo Cainero, che quella casetta la invocava da tempo, c’era il commissario della Comunità montana, Lino Not e, con il consigliere regionale Enzo Marsilio, non ha voluto mancare nemmeno il direttore di Turismo Fvg, Michele Bregant. Nella casa in legno, per quest’anno gestita dalla Pro Loco di Sutrio, infatti, si vende il merchandising con il marchio Zoncolan. «I gadget si stanno vendendo – ha detto Bregant – ma soprattutto la casetta sta diventando un punto di riferimento per gli appassionati e i turisti in genere. Ora dobbiamo continuare, ci vogliono ad esempio cartelli per i ciclisti sulle salite». A Comeglians sul Crostis ci sono già. «E allora copiamoli per le altre salite», dice Bregant. E mentre il direttore di TurismoFvg parlava, in vetta arrivava l’ennesimo ciclista piombato in Carnia per domare il mostro Zoncolan. Arrivato dall’Olanda apposta. Gli amministratori lo circondano, lo fanno sentire copme a casa. Lo fanno pesare per una foto. Lui si meraviglia di cotanta accoglienza. Indossa una mantellina marchiata Zoncolan. Poi si gira verso la salita ed esclama: «Incredibile, ce l’ho fatta!». Ormai lassù tra ciclisti, auto e moto, si calcolano oltre cento passaggi al giorno. Solo ieri in vetta, complice una gara non ufficiale, sono arrivati una cinquantina di atleti. Insomma, anche senza la Mede sullo Zoncolan ieri è stata festa.