Tarvisio: azzerati anche i fondi per il soccorso alpino

di Alessandro Cesare.

E’  una delle eccellenze del Friuli Venezia Giulia, che da più di cinquant’anni è impegnata a salvare la vita di escursionisti e alpinisti. La spending review però, non guarda in faccia a nessuno e per ora, nel calderone dei destinatari dei tagli, è finito anche il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico del Fvg. Le risorse previste dalla Regione per il Cnsas nel 2013 infatti, sono pari a zero, dopo gli oltre 100 mila euro concessi negli anni scorsi. Una situazione che è stata sollevata dal consigliere regionale Sandro Della Mea, preoccupato dal rischio di lasciare a secco il Cnsas, che svolge, in maniera volontaria, un’attività fondamentale su tutta la montagna friulana. Complessivamente, in Fvg, il Soccorso alpino opera con 330 volontari distribuiti tra le stazioni di Cave del Predil, Moggio Udinese, Forni di Sopra, Forni Avoltri, Gemona, Valcellina, Pordenone, Maniago e Trieste. Ogni anno porta a compimento oltre 150 interventi, con più di 200 persone soccorse. Basta scorrere i dati relativi al 2011 per rendersi conto di quanto il Cnsas sia indispensabile per la socurezza degli appassionati di montagna: 151 interventi del soccorso alpino nello scorso anno (erano stati 170 nel 2010, 148 nel 2009, 174 nel 2008) a cui vanno aggiunti i tre soccorsi realizzati dalle stazioni speleologiche sul territorio regionale. La causa principale degli incidenti è stata la caduta (18%), seguita dalla scivolata (16%), dalla perdita di orientamento (11%) e dal malore (8%). Principalmente a richiedere aiuto sono stati gli escursionisti (54%), seguiti dagli scalatori delle ferrate (6%) e da coloro che praticano alpinismo (3%). Un’attività che sarebbe molto più complicata senza l’ausilio degli elicotteri: nel 2011 è stato utilizzato per 24 volte quello del 118, per 16 quello della Protezione civile. Un’attività, quella del Cnsas, svolta volontariamente dai suoi aderenti, ma che per la formazione e la dotazione di mezzi e attrezzature ha necessità di un sostegno pubblico per sopravvivere. Il presidente regionale del Cnsas, Graziano Brocca, è comunque fiducioso: «Conto sul fatto che la Regione si dimostrerà attenta, come successo fin’ora, alle esigenze del Soccorso alpino, che svolge un servizio molto importante per il territorio». A lamentarsi per la scelta della Regione è il consigliere del Pd Sandro Della Mea, che oltre a denunciare il taglio dei finanziamenti per il Cnsas e per i parchi naturali del Fvg, rivela stanziamenti piuttosto limitati (50 mila euro) al Cai per la manutenzione della sentieristica. «Chi frequenta la montagna sa quanto sia preziosa l’opera svolta dai volontari del Cai e del Soccorso alpino e quanto sia indispensabile poter contare anche per il futuro sui loro servizi. Una regione che vuole puntare a uno sviluppo turistico di eccellenza – precisa Della Mea – deve poter offrire ai suoi ospiti un territorio fruibile in condizioni di massima sicurezza. Mi auguro che si trovino anche per il 2013 le risorse necessarie per garantire il proseguo dell’attività del Cai e del Soccorso alpino, realtà irrinunciabili per il Friuli Vg».